QUARTU. Scatta il secondo arresto per il caso del sedicente santone di Quartu, incastrato dalla polizia un mese fa dopo la denuncia di una donna, vittima della sua truffa. I poliziotti, già dall'inizio, avevano sospettato di un possibile coinvolgimento della madre dell’arrestato: dalle indagini sono poi emerse prove schiaccianti. La donna, stando alla ricostruzione dei carabinieri, era stata in effetti la prima a percepire la vulnerabilità della vittima, invitandola a casa propria per recitare il rosario: era stata proprio lei a metterla poi in contatto con il presunto e inesistente guaritore, che si faceva chiamare Giorgio. Sempre lei aveva convinto la vittima a versare il denaro nelle mani del figlio, ricevendolo inizialmente lei stessa.
L’incessante attività degli investigatori della Squadra di polizia Giudiziaria del Commissariato, insieme ai poliziotti delle Volanti, è stata sviluppata attraverso le analisi dei tabulati, l’interrogatorio dei testimoni e le dichiarazioni di un’altra vittima di reato. La coppia aveva preso di mira anche un’altra vittima: è emerso, infatti, che fin dal mese di ottobre del 2018, con le stesse modalità, i due avevano estorto 1650 euro a un anziano che era stato costretto a versare del denaro per scongiurare la sua "imminente morte", secondo quanto raccontava il finto santone, dovuta, anche in questo caso, a un grave maleficio.
Una volta approfondita la faccenda gli investigatori si sono trovati di fronte a uno scenario ben più ampio. Per carpire la buona fede delle loro vittime, la donna indagata aveva esposto nella sua casa la statuetta di una Madonnina e aveva convinto chi si recava a visitarla che dal simulacro sgorgassero delle lacrime, talvolta anche di sangue accompagnate da un forte odore di fiori. I carabinieri hanno scoperto che la donna consegnava anche fazzoletti, intrisi di un liquido spacciato per lacrime, facendo credere alle vittime che avessero poteri guaritori.