In Sardegna

Discariche e incendi di rifiuti a Cagliari, c'era un sistema criminale: 12 denunce

Via-del-lentisco

CAGLIARI. Non erano incivili, ma criminali organizzati che gestivano un business illegale di smaltimento dei rifiuti i responsabili delle discariche che si creavano a Pirri nella zona di Santa Teresa, in via del Lentisco soprattutto. Quintali e quintali di scarti che venivano rimossi dal Comune, ma le montagne ricomparivano. E spesso prendevano fuoco.  

L'indagine condotta attraverso pedinamenti e videosorveglianza da parte degli agenti della sezione Igiene del suolo della Polizia municipale di Cagliari, coordinati dal tenente colonnello Sergio Margagliotti, ha portato alla denuncia di dodici persone per vari reati ambientali. 

È emerso  un sodalizio criminoso composto da alcuni pregiudicati residenti nella zona che, con un sistema organizzato che aveva creato un clima di intimidazione e di omertà, aveva messo in piedi una attività clandestina di ritiro di rifiuti indifferenziati dal centro abitato che poi venivano smaltiti in vari siti nei piazzali tra le vie Argiolas, piazza dei Carrubi e  via del Lentisco fra le case e palazzi abitati. E dopo avere estratto metalli da rivendere sistematicamente i cumuli venivano incendiati.

Questa attività  è stata resa possibile grazie alla complicità di alcuni privati, tra questi diverse attività produttive,  che invece di avvalersi dei circuiti legali di smaltimento si rivolgevano a questa struttura clandestina.

Il complesso delle operazione ha portato quindi alla denuncia di complessive 12 persone, di cui 6 che con diversi mezzi, modello Ape Piaggio, tutti sottoposti a sequestro dagli inquirenti, anche su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari Maria Teresa Tedde, effettuavano decine e decine di smaltimenti, ed altre 6 persone quasi tutti esercenti di attività produttive che illegalmente cedevano i rifiuti.

"La conclusione di questa impegnativa  attività di indagine - ha affermato il comandante della Polizia Municipale  Mario Delogu - serva a diffondere nella cittadinanza la maggior consapevolezza che affidarsi a organizzazioni illegali si traduce sempre in un danno per l'intera comunità".