NUORO. "Pastori, riflettete e capirete che l'unica vera alternativa è la lotta, quella nelle strade e nelle piazze, giorno e notte. Come un anno e mezzo fa. Diffidate da chi vi dice che le lotte si fanno nei tavoli, pieni di gente in giacca e cravatta per fare le trattative. Non so tratta con chi da 40 anni di affama. Pastori, non abbiate paura della legge. Allo Stato italiano: non riuscirete a schiacciarci con perquisizioni, intercettazioni, processi. Ci invogliano solo a lottare. Siamo pronti a riscendere nelle strade".
È un manifesto che sa tanto di rivoluzionario quello che è stato letto questa mattina da un pastore davanti al tribunale di Nuoro, dove si sarebbe dovuta celebrare l'udienza preliminare sul rinvio a giudizio di dieci pastori che l'8 febbraio 2019 avevano partecipato a una manifestazione a Siniscola quando in Sardegna infuriava la guerra del latte. Il procedimento è stato rinviato per un difetto di notifica ma all'esterno del palazzo c'era un presidio di solidarietà. Sulle scale è stato letto il comunicato. Con una premessa: "È in italiano".