ORISTANO. Troppi ritardi con i tamponi nell'Oristanese, si rischia la paralisi del sistema produttivo. L'allarme viene lanciato dall'ordine dei medici della provincia, con una nota sottoscritta dal presidente Antonio Sulis. Viene chiesto “un immediato rafforzamento dell’Unità di crisi, organizzazione fondamentale per far fronte alla recrudescenza dei contagi che stanno mettendo a serio rischio la salute della nostra comunità”. Viene considerato indispensabile che "il laboratorio di analisi del presidio ospedaliero San Martino possa eseguire in sicurezza e refertare prelievi e tamponi, i cui risultati devono essere tempestivi e certi. Al momento si procede con lentezza, specialmente nei risultati, anche per carenza di mezzi e di personale sanitario”.
Così l'appello alla prefettura, per “un incontro tra tutti i soggetti interessati, compreso l’Ordine dei medici, anche allo scopo di valutare la creazione di una task force incaricata di coordinare e gestire questa fase delicata dell’emergenza. Abbiamo l’impressione che sia sottovalutato il problema. Non vogliamo creare allarmismi ma siamo consapevoli che Oristano e la sua provincia siano state lasciate senza interventi e programmazione. La situazione è nota da molto tempo. Si rischia in questo modo di affossare anche un’economia che è già di per se ha le sue difficoltà. Salute ed economia sono un binomio che va al passo. Aspettare oltre 72 ore per il risultato di un tampone può mettere in crisi un’eventuale settore produttivo”.