In Sardegna

Sardo tenta (inutilmente) di fare un test sierologico prima di ripartire dall'isola

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CAGLIARI. Cerca di farsi fare il test sierologico in Sardegna, prima di tornare in Svizzera, ma inutilmente: "Ci rinuncio, farò il test una volta tornato in Svizzera, dove è gratis e si prenota in cinque minuti". Lo racconta lui stesso, sardo, arrivato a Porto Torres da Nizza. Sebbene non abbia partecipato a nessun evento che potrebbe essere definito "a rischio", decide per sicurezza ("i contatti sono sempre inevitabili") di fare il test e "qui inizia la telenovela".

Ecco il racconto di Marco Luciano nella pagina Facebook "Parliamo di Cagliari": 

"Volevo farvi partecipi della mia esperienza sarda sulla gestione del Covid-19 e dei test. Sono sardo e residente in Svizzera, arriviamo in Sardegna a Porto Torres da Nizza con traghetto Corsica Ferries. Sul traghetto le mascherine sono obbligatorie ma si sono comunque creati assembramenti per la discesa ai garage per riprendere l’auto. Abbiamo inoltre soggiornato a Baja Sardinia in hotel ed anche se non abbiamo partecipato a nessun evento a rischio, abbiamo comunque cenato in ristorante due volte all’aperto e con distanziamento sociale. Però i contatti sono sempre inevitabili. Decido quindi di fare il test sierologico e qui inizia la telenovela. Il numero verde della regione per l’emergenza Covid non risponde: o mi mette in attesa e resti lì per 20-30 minuti o cade subito la linea. Ho provato a chiamarlo 3 giorni di seguito senza successo. Nel frattempo scendiamo a Cagliari. Decido di contattare dei laboratori privati a Cagliari accreditati per i test. Impossibile parlare con qualcuno (ne ho chiamato 8 in 3 giorni) tranne alla fine con 2. Uno ci avrebbe dato appuntamento per lunedì prossimo con risultati però almeno il mercoledì dopo. Da notare che siamo in ripartenza per il giovedì successivo, quindi completamente inutile. Il secondo mi risponde oggi: facciamo il test senza appuntamento ma con prescrizione del medico di famiglia (italiano). I miei genitori allora mi mettono in contatto col loro medico di famiglia il quale risponde che non essendo residenti in Italia non ci poteva fare la “ricetta”. Morale della favola: ci rinuncio, che si fottano tutti, farò il test una volta tornato in Svizzera dove è gratis e si prenota online in 5 minuti. Le solite cose “à sa sarda”.