CAGLIARI. Un milione di euro per il 2020 e 500mila per il 2021, con un contributo massimo di quattromila a coppia: è quanto la giunta regionale vuole stanziare per incentivare i matrimoni in Sardegna. "Così si aiutano le giovani coppie e si agevola la ripresa della filiera delle cerimonie", è scritto nella relazione dell'emendamento presentato dall'esecutivo guidato da Christian Solinas alla legge 162, la cosiddetta Salva Imprese, in discussione in consiglio regionale, che contiene le "azioni di sostegno al sistema economico della Sardegna e a salvaguardia del lavoro, a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
Ma durante la discussione l'opposizione ha sollevato il problema: sono escluse le unioni civili? "Già avevo seri dubbi su questa aggiunta al testo di legge proposto della Giunta e suggerito dalla Lega, ma questo emendamento lo boccio completamente se non si inserisce l'espressione "unioni civili", ha annunciato Maria Laura Orrù (Progressisti). Sulla stessa linea critica il collega di partito Francesco Agus: "La giunta pensa di poter valorizzare un settore in grave crisi come quello delle cerimonie attraverso un bonus ad personam e non con regole certe in merito a distanziamento e prevenzione. In più non inseriscono criteri di reddito, permettendo anche a chi non ha bisogno di accedere al contributo".
Dopo lunghe polemiche alle quali è seguita una sospensione, alla fine l'aula, su proposta del presidente del consiglio Michele Pais, ha inserito nel testo anche le unioni civili.