CAGLIARI. "Ho deciso di intraprendere un'azione legislativa che assicuri alla Sardegna una rappresentanza certa e adeguata nel Parlamento europeo". Lo annuncia il senatore Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio Storico del Senato. L'Isola, nel 2019, è rimasta infatti senza rappresentanza, nonostante l’attuale sottosegretaria al Mise Alessandra Todde fosse stata tra le più votate in assoluto a livello nazionale. "È una grave discriminazione", commenta Marilotti, che comunica così il suo impegno per una svolta.
"Per ovviare al problema della permanenza di eletti sardi nel Parlamento di Bruxelles - scrive il 5S in una nota - il disegno di legge che condivido con il collega Trentacoste interviene con due modifiche della legge elettorale del 1979. Con la modifica dell’articolo 12 - precisa il senatore - si consente anche ai partiti o ai gruppi politici espressione del territorio della Regione Sardegna di presentare liste collegate ad altra formazione della stessa circoscrizione, presentata da partito o gruppo politico presente in tutte le circoscrizioni con lo stesso contrassegno, al fine di partecipare al riparto dei seggi previsti nell’ambito della medesima circoscrizione. Attualmente, invece, la legge concede questa possibilità solo alla minoranza di lingua francese della Valle D’Aosta, di lingua tedesca della provincia di Bolzano e di lingua slovena del Friuli".
C'è poi una seconda modifica "che", spiega Marilotti, "riguarda l’articolo 22: si prevede la riserva di due seggi agli esponenti delle liste espressione del territorio sardo qualora per le stesse liste non sia scattato alcun seggio. Questa clausola di salvaguardia è prevista a condizione che i due candidati abbiano ottenuto almeno 15 mila preferenze".