In Sardegna

Cagliari, vincolo su spiaggia inesistente: 100 milioni di euro bloccati sul fronte del porto

Porto-Cagliari-dallalto

 

 

CAGLIARI. Il fronte del porto di Cagliari è bloccato da un surreale vincolo su una spiaggia che non esiste più. E sono bloccati 100 milioni di euro di investimenti, dal porto canale al porto storico. Il sindaco Paolo Truzzu ci riprova. E invia una lettera a Conte. Gli chiede di intervenire, perché anche i termini dei contenziosi aperti sono scaduti senza che niente si sia mosso. Lo fa con una lettera, che viene sottoscritta anche dal presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna Massimo Deiana, dal presidente del Cacip  Salvatore Mattana, dal presidente Confindustria Sardegna Meridionale Francesco Marini, dal segretario generale Cgil Cagliari Carmelo Farci, dal segretario Generale Ust Cisl Cagliari Beniamino Contu e dal segretario Sud Sardegna Uil Andrea Lai. Ecco il documento. 

"Illustre Signor Presidente del Consiglio,

il 25 settembre 2019 (con nota Prot. 257871) il Sindaco della città Metropolitana di Cagliari Le inviò una lettera sulla situazione del Porto Canale di Cagliari, segnalando la grave criticità di un complesso industriale fondamentale per l'area cagliaritana e la Sardegna.

Sul Porto Canale, infatti, insiste ancora un vincolo paesaggistico di cui al D.M 01/03/1967, avente come oggetto la "Dichiarazione di notevole interesse pubblico della spiaggia della Plaja".

L'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha più volte chiesto la riduzione del vincolo al di fuori delle dighe foranee delimitanti il porto. La costruzione del Porto Canale ha, infatti, modificato i luoghi e la preesistente spiaggia non esiste più.

Ad oggi non sono ancora arrivate risposte, che comprendiamo non siano semplici data la complessità della situazione.

Nel frattempo, infatti l'emergenza Covid ha bloccato l'Italia.

Qui, come ovunque, abbiamo perso posti di lavoro e opportunità economiche.

Abbiamo il dovere, quindi, di fare scelte che guardino al futuro, partendo dalle ricchezze che già esistono. Il Porto Canale è una di quelle e c'è la necessità di sviluppare iniziative immediate per non perdere opportunità, investimenti e posti di lavoro.

Il vincolo di cui parliamo comporta un notevole aggravio di costi e tempi per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni paesaggistiche-ambientali propedeutiche a qualsiasi intervento strutturale.

A causa del vincolo, inoltre, più di 100 milioni di euro di investimenti di competenza dell'Adsp Mare di Sardegna, sono fermi: risorse che trasformerebbero radicalmente il porto industriale sia con il nuovo attracco delle navi RO-RO sia con la cantieristica navale del Porto industriale, opere queste ultime immediatamente cantierabili e in corso di affidamento.

Come il Sindaco ebbe modo di dirLe nel corso della Sua ultima visita a Cagliari, e come tutti noi condividiamo, è ferma intenzione di tutte le Istituzioni locali, delle forze produttive e sociali fondare la crescita del territorio su uno sviluppo autonomo, abbandonando le vecchie e inutili pratiche assistenzialistiche. E in questo senso sarebbe opportuno anche accelerare anche l'azione del Governo per l'attuazione della ZES.

Del resto, molti studi - anche recenti - sull'ammodernamento dei porti insistono sul fatto che si debba puntare sul ruolo strategico dell'Italia nei flussi merci, nelle reti intermodali, nel turismo. Insomma, un nuovo protagonismo dell'Italia al centro del mar Mediterraneo.

Ebbene: Cagliari si affaccia sul Mediterraneo. Ha tutto per giocare un ruolo strategico, negli scambi commerciali, nel transhipment, nella logistica, nella agguerrita competizione turistica, nella cantieristica navale industriale e da diporto.

Vogliamo fare di Cagliari il nuovo polo attrattivo per le società innovative che dispongono di risorse da investire nel Mediterraneo.

Non vogliamo che la permanenza ingiustificata di tali vincoli vanifichi lo sviluppo di Cagliari Città Metropolitana e di tutta la Sardegna, sviluppo sul quale la classe dirigente sarda è d'accordo da tanto tempo.

Le sentenze con cui il G.A in primo e secondo grado ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche, per vizio di motivazione e non per vizi sostanziali, relative alla costruzione dell'intero compendio del Porto Canale hanno impedito di realizzare le opere previste nel Piano Regolatore Portuale approvato, perdendo, ad oggi, finanziamenti per circa 30 milioni di euro, con rischio di ulteriori perenzioni.

Anche la riqualificazione del Porto Storico non può prescindere dal trasferimento dei traffici commerciali al Porto Canale, con le ovvie ricadute economiche che riguardano le imprese, i lavoratori portuali e l'indotto che ne deriva.

L'Autorità di Sistema portuale, con parere dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Cagliari e dell'Ufficio legislativo del Mibact, ha provveduto a rieditare l'autorizzazione paesaggistica mediante Conferenza di Servizi conclusasi a fine maggio 2019.

La locale Soprintendenza, rappresentata in sede di Conferenza dei servizi dal rappresentante unico nominato dal Prefetto di Cagliari, il quale ha espresso parere favorevole, si è mostrata di avviso contrario e ha successivamente frapposto opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro le risultanze della Conferenza stessa.

Il procedimento, malgrado i 45 gg. previsti dalla legge per la sua definizione, risulta tutt'ora bloccato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal luglio 2019.

Le chiediamo, questo è il significato della nostra lettera, di esercitare la Sua autorevole mediazione al fine di superare questa intollerabile situazione di impasse, disponendo la rimozione del vincolo, che costituirebbe un intervento a costo zero ma nel contempo una straordinaria boccata d'ossigeno per l'intera economia isolana fortemente e ulteriormente provata dal "lockdown"generato dalla recente emergenza sanitaria.

Tra l'altro, il rilancio dell'area portuale non solo riveste una importanza strategica per il nostro territorio, ma anche per l'intero Paese giacché previsto all'interno del documento "Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022" elaborato dal suo Governo sotto la regia del Dott. Colao.

Ci battiamo per salvaguardare tutti i dati di bellezza e identità. La revoca del vincolo in oggetto non arreca nessuna "ferita" ma avvia un processo di sviluppo virtuoso e sostenibile.