CAGLIARI. Poetto, un lungomare da risistemare. Il lockdown è alle spalle. I cagliaritani sono tornati numerosi sulla loro spiaggia, dopo mesi di divieti. Quelli civili, e quelli che non solo sono. Il risultato della frequentazione della zona da parte di vandali è alla quinta fermata: la vetrata della pensilina che doveva dare un minimo di conforto a chi attende il bus è stata sfondata. Un cumulo di cocci è lì, a terra. E sopra, a mo' di beffa, c'è anche il cartello che indica che quella zona è videosorvegliata. Il bene è comunale, non è stato ancora consegnato al Ctm. E sarà il Comune, eventualmente, a dover individuare i responsabili.
Come dovrà essere il Comune a dover intervenire per rimettere in sesto tutti gli arredi della passeggiata che costeggia l'arenile. I segni della decadenza delle strutture, senza manutenzione, iniziano a vedersi. Le assi delle passerelle in legno sono sfondate. In alcuni punti è stato necessario piazzare delle transenne con un cartello a segnalare il pericolo. Una brutta consuetudine cagliaritana: si transenna e non si interviene. Per molto tempo. Eppure in certi casi basterebbe poco: i corrimano delle passerelle iniziano a essere scheggiati. Una mano di impregnante avrebbe evitato il problema. Ma nessuno ce l'ha passata. E, ancora, nessuno è passato a raccogliere le foglia di palme abbandonate in via Ausonia. Piccoli nei, che però macchiano la bellezza del Poetto. Che sta per tornare a nuova vita. Ma acciaccato.