CAGLIARI. Vengono assegnati incarichi di direzione di strutture sanitarie nonostante il divieto della Giunta regionale? È il quesito posto dai Progressisti nell’interrogazione depositata in consiglio regionale per far luce sui "procedimenti avviati nelle ultime settimane da alcune aziende sanitarie regionali per attribuire incarichi dirigenziali in strutture dipartimentali, semplici e complesse. Le iniziative di nomina, tuttavia", si legge in una nota, "sarebbero in contrasto con gli indirizzi impartiti dal presidente della Regione con la direttiva emanata all'inizio della legislatura"
“L’Assessorato alla Sanità anche nel mese di aprile scorso ha ricordato alle aziende sanitarie che rimane vietato il conferimento di incarichi senza esplicita autorizzazione della Regione", affermano i consiglieri dai banchi del centrosinistra, "È evidente, infatti, che la riforma del sistema sanitario in discussione nella commissione Sanità potrebbe stravolgere l’assetto organizzativo della sanità sarda con modifiche rilevanti che attualmente è difficile prevedere considerando che la materia è complessa e che nella stessa maggioranza al governo si registrano idee e sensibilità diverse”.
Gli esponenti del centrosinistra evidenziano le criticità riportate nell’interrogazione con la quale si invita la Giunta regionale a fare chiarezza sulle procedure di nomina avviate dall’ Ats e da altre aziende. "Al Brotzu sono state indette selezioni interne per conferire l’incarico di direzione di ben 6 strutture dipartimentali. Diversamente da altre procedure non risulta che su queste selezioni il commissario straordinario abbia richiesto il nulla osta all’assessorato alla Sanità”.
I Progressisti chiedono "alla Giunta di verificare la regolarità di quanto sta avvenendo nelle aziende sanitarie e scongiurare fughe in avanti in particolare da parte degli amministratori straordinari che dovrebbero, invece, limitarsi a garantire l'attività gestionale ordinaria”.