In Sardegna

Lavoro, la maggioranza snobba i sindacati e non si presenta in Consiglio regionale

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CAGLIARI. “I consiglieri di maggioranza non si sono presentati oggi all'incontro con i sindacati: assoluta mancanza di rispetto per il popolo sardo". A denunciarlo sono i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, che, a due mesi dalla firma dell'intesa con la Regione, avrebbero dovuto partecipare all'incontro della Commissione Lavoro convocata per discutere dell'accordo in Consiglio regionale: "Hanno dimostrato così un disinteresse totale - si legge nella nota dei sindacati - verso i temi del lavoro e della solidarietà sociale di chi oggi guida la politica nell'Isola”. 

"Si tratta - hanno aggiunto i sindacati - di una gaffe politica che conferma una difficile relazione con le forze sindacali da parte della maggioranza consiliare”. Era la prima volta che la commissione lavoro convocava il sindacato sardo, ma, nonostante la presenza della minoranza, l’audizione è saltata per mancanza del numero legale. “Il presidente però – hanno sottolineato i segretari - non ha ritenuto nemmeno di uscire dalla sua stanza per salutare educatamente e fornire una qualsiasi spiegazione a un fatto che rappresenta un unicum nella storia del Consiglio”.

Secondo Carrus, Carta e Ticca “questi consiglieri dovrebbero quanto meno sentire il bisogno scusarsi, almeno per buona educazione o per dovere di ospitalità, sacro ai sardi, se non proprio per serietà, oggi evidentemente venuta meno”.

Cgil Cisl e Uil colgono l’occasione per denunciare così la responsabilità della Giunta e della maggioranza nei gravissimi ritardi sulla cassa integrazione in deroga e nella mancata attuazione dell’Intesa che avrebbe dovuto dare tutele ai lavoratori più deboli. "A due mesi dalla firma - denunciano - non esiste traccia delle misure promesse per tutti i lavoratori esclusi da altri sostegni, stagionali, atipici, lavoratori domestici, collaboratori sportivi e dello spettacolo, per i quali, nel frattempo, è arrivato il decreto Rilancio del governo nazionale. Così pure non esiste alcun riscontro dell’impegno a confrontarsi sulle strategie di rilancio economico, sulle politiche sociali e sanitarie, sulla ripartenza delle attività scolastiche, sulle quali i sindacati hanno continuato ad avanzare proposte e sollecitare incontri". 

Il sindacato ha finora mostrato grande senso di responsabilità in questa crisi e dato prova di volontà di collaborazione – hanno concluso i segretari regionali – perciò si attende altrettanto da chi governa, che diversamente si assume la responsabilità di alimentare lo scontro sociale”.