CAGLIARI. "Il Drive in per gli spettacoli? Anche no, non mi metterò a recitare per dei parabrezza". È l'attore e regista Jacopo Cullin a puntare il dito contro le soluzioni ipotizzate nelle ultime settimane per far ripartire uno dei settori più colpiti dalla crisi in questo periodo di emergenza. "Ho letto che Cagliari è tra le città che ha intenzione di utilizzare questa formula - attacca Cullin in un lungo post sui social - e ho pensato a quale enorme fallimento rischiamo di andare incontro. Non siamo in America negli anni 60, non abbiamo le decappottabili, non stiamo vivendo Happy Days e io non sono Fonzie".
Secondo l'attore ci sarebbe invece un'altra opzione: "Penso di avere voce in capitolo e non essendo abituato a chiedere, preferisco proporre - scrive Cullin - Se il Comune di Cagliari insieme alla Regione creasse uno spazio completamente allestito, con palcoscenico, posti a sedere (1.000 tetto massimo consentito in questo periodo) che rispettino il distanziamento, camerini, servizi igienici, etc etc in poche parole agibile e a norma, potrebbe chiedere un piccolo affitto (in modo da recuperare parte dei costi) a chi avesse intenzione di utilizzarlo privatamente e trovare una soluzione differente per le associazioni che organizzano i vari Festival".
Cullin immagina "un palcoscenico con copertura e uno schermo gigante sul fondale - continua nel post su Facebook - in modo da permetterne l’utilizzo anche per il cinema all’aperto e magari riuscire a recuperare non i grandi eventi, ma gli spettacoli teatrali, i concerti, i festival musicali, cinematografici e letterari che non si sono potuti effettuare". E aggiunge: "Potrebbe diventare un Polo Culturale bellissimo, nel quale poter trovare un evento diverso ogni giorno, che darebbe la possibilità ad un intero settore di tornare a lavorare e ridarebbe ai cittadini uno spazio in cui potersi emozionare, ridere, ascoltare, riempirsi gli occhi e le orecchie di arte.
L'attore poi propone anche la location: "Si potrebbe creare all’interno della Fiera, all’Arena Grandi Eventi, all’interno dello Stadio Sant’Elia (se fosse agibile) mettendo il palcoscenico di fronte alla Tribuna Centrale, oppure l’opzione più romantica sarebbe quella dell’Anfiteatro Romano.
Lo so che sembrano tutte idee difficilissime da realizzare, che hanno bisogno di tempo e di soldi, ma stiamo vivendo un momento eccezionale e c’è bisogno di una volontà eccezionale da parte di tutti".