In Sardegna

"Ripristinate visite per l'Hiv o si rischia boom di infezioni": l'allarme della Lila

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CAGLIARI. La fortissima pressione cui l’emergenza Covid sta sottoponendo i centri d’infettivologia e gli operatori medico-sanitari ha avuto un forte impatto anche su tutti i servizi per la risposta all’Hiv. I centri, anche in Sardegna, hanno dovuto cancellare le visite mediche delle persone con Hiv in trattamento, così come gli esami clinici connessi al controllo dell’infezione. Più complicata è diventata anche la consegna dei farmaci antiretrovirali, che sono per le persone con Hiv dei farmaci salva-vita.

Da qui l'appello della Lila di Cagliari: "È importante che alle persone con Hiv siano garantiti livelli di assistenza adeguati, nonostante l’emergenza Covid; così come vanno assicurati a tutti i cittadini e le cittadine, i necessari servizi di screening e di prevenzione. Il rischio è di compromettere la salute delle persone che convivono con il virus ma, anche, che i livelli di diffusione dell’HIV possano tornare a crescere e, è bene ricordare che per l’HIV non esistono al momento né vaccini né cure definitive.

Sospesi o ridotti risultano gran parte dei servizi di prevenzione e diagnosi gestiti sia dai servizi pubblici che dalle ONG: dai test, alle iniziative presso scuole e università, dagli ambulatori PrEP (la Profilassi Pre-esposizione), alle attività di riduzione del danno rivolte alle persone che usano droghe. Stessa sorte hanno subito le attività di diagnosi e prevenzione presso le Key-population: centri per immigrati, sex workers, detenuti e detenute.

Per questo Lila con altre associazioni, impegnate a vario titolo nel contrasto all’Hiv e nella difesa dei diritti sociali e civili delle persone, lanciano un appello al Ministro della Salute Speranza e alle competenti autorità regionali chiedendo un incontro urgente sul destino dei servizi per l’HIV. Nella lettera aperta inviata al Ministero esprimiamo comprensione per i mutamenti dettati dall’emergenza e piena solidarietà a tutto il personale medico-sanitario impegnato ma segnaliamo anche l’urgenza di ripristinare quanto prima i servizi per la risposta all’Hiv in Italia, cogliendo magari l’occasione per migliorarli e innovarli. Confidiamo in un riscontro e in un confronto costruttivo, certi di poter condividere l’obiettivo del pieno rispetto del diritto universale alla salute, nonostante la difficile emergenza in atto.