CAGLIARI. Cagliari può candidarsi per un progetti pilota di riapertura di scuole e asili "che tenga conto di tutte le problematiche da gestire nella ripresa delle attività: dall'uscita di casa all'entrata in classe, dall'attività di sostegno ed educativa per gli alunni con disabilità, alla riorganizzazione degli spazi all’interno delle aule, fino alla gestione dell'uscita e del rientro a casa, da intrecciare con altre attività e servizi, a cominciare dal trasporto pubblico".
I Progressisti in consiglio comunale a Cagliari chiedono al sindaco e alla giunta un impegno specifico sul tema della scuola, come fatto anche dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale con una mozione sullo stesso tema. Il rischio è che, con la riattivazione di molte attività commerciali, il 4 maggio, vengano a mancare servizi indispensabili come asili, scuole e centri estivi, su cui per il momento si registra la totale assenza di informazioni e indicazioni.
“Il settore della scuola è stato il primo a chiudere per l’emergenza Covid-19, ma sembra anche destinato a essere l'ultimo a riaprire, senza che nessuno se ne preoccupi. Come se fosse una questione marginale di fronte alla necessità di far ripartire il Paese”, dichiara Francesca Ghirra, prima firmataria dell’ordine del giorno depositato dai Progressisti al termine del dibattito sull’emergenza coronavirus. “I bambini, i minorenni e i loro diritti sono stati pressoché ignorati durante tutta la fase emergenziale. Mentre si inizia a parlare di una riapertura graduale di tante attività, manca una chiara informazione su come e quando riapriranno le scuole. Si sente parlare solo genericamente di una ripresa a settembre e forse con gran parte delle attività a distanza”.La scuola dovrebbe essere il punto di partenza nella strategia di riapertura del Paese: non si può aspettare settembre per la ripresa delle attività scolastiche. "È necessario mettere in campo fin da subito proposte e approfondimenti ispirati alla necessità di innovare spazi, metodi e strumenti didattici", continua Ghirra, "Cagliari, sia per la dimensione che ha avuto l'epidemia in città, sia per le sue caratteristiche infrastrutturali, può diventare un modello per ripartire anche nel mondo della scuola. In coordinamento con i dirigenti e l’Ufficio Scolastico Regionale, ma anche con i privati che gestiscono i servizi per l’infanzia per conto di Comune, ludoteche, biblioteche e centri culturali, dobbiamo pensare sin da ora a una modalità di riapertura almeno dei servizi per l'infanzia. Il clima mite tutto l'anno, le caratteristiche di tante scuole, oltre alla fortuna di avere a disposizione parchi, giardini e spazi verdi, potrebbero favorire la programmazione di progetti pilota per la didattica all’aperto. Per riprendere una vita normale, con i genitori pronti a tornare a lavorare, è necessario che i bambini e i ragazzi tornino a scuola”.
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