ALGHERO. Sua madre è entrata nella triste conta delle vittime collegate al coronavirus nel bollettino di ieri, 21 aprile. "Ma è morta il 16". Giulietta Marras era di Alghero aveva 90 anni. Nonostante l'età, non aveva alcuna patologia pregressa, "se non qualche dolore alle ossa. Ma a quell'età direi che è normale. Io voglio solo capire cosa è successo. Perché il titolare della casa di riposo nella quale mia mamma era ospite, la Villa Sant'Agnese di Fertilia, dice che per lui si è trattato di una normale polmonite. Sulla base di cosa lo afferma?". A parlare è Vincenza Casu, figlia della donna deceduta. Che nel dolore per aver ricevuto le ceneri della madre e nell'impegno di dover consolare un padre novantatreenne, chiede chiarezza. Perché non le tornano i conti.
La madre era ospite della casa di riposo dove, secondo le dichiarazioni del presidente rilasciate a una testata locale, non entrava nessuno dal 5 marzo. Salvo gli operatori, ovviamente. Il 13 non si risvegliava. Sembrava dormire profondamente. Troppo, secondo gli operatori della struttura. Che chiamano un'ambulanza. Immediato il trasferimento all'ospedale di Alghero. Qui, nel pre-triage, la donna viene sottoposta al tampone. L'esito viene comunicato alla figlia: "Positivo, mi dicono, aggiungendo che mia madre era fortemente disidratata". Ma prevale ovviamente la diagnosi sul coronavirus: "Tanto che viene trasferita al reparto Infettivi dell'ospedale di Sassari", prosegue il racconto. Da dove l'anziana signora Giulietta non uscirà viva. Muore il 16. E la figlia, "anche se non è obbligatorio, e contro la sua volontà", decide di cremarla, "perché mi sembrava una giusta precauzione da adottare nel rispetto di tutti".
C'è da aspettarsi che il decesso entri almeno il giorno dopo nella triste conta quotidiana delle vittime. Invece no. Il sindaco di Alghero Mario Conoci il giorno dopo il decesso sa solo della riscontrata positività. Passano altre 24 ore e il titolare della casa di riposo rassicura tutti: nessun caso, la donna ha avuto solo la polmonite. Pare che nessuno abbia dato comunicazione, a entrambi, dell'esito del tampone.
"Ora, mi chiedo: se è vero, come mi hanno comunicato, che mia madre è risultata positiva", si domanda la figlia, "come ha fatto a essere contagiata se la casa di riposo era blindata? So che tutti i tamponi effettuati successivamente sono risultati negativi. Sono contenta, per tutti i coinvolti e per gli operatori, che sono sempre stati umani e professionali. Ma è tutto così chiaro?". Domanda che diventa più forte visto che il decesso della mamma entra solo dopo quasi una settimana nella conta ufficiale. "Perché? E perché viene detto che era solo una polmonite? Chiarezza, ecco", conclude, "vorrei solo chiarezza, perché quest'epidemia riguarda tutti. E se possiamo dobbiamo avere certezze".
- Redazione