In Sardegna

Cagliari, la ripartenza dei centri sportivi: "Niente attività di contatto, ingressi contingentati"

 

 

CAGLIARI. Un’applicazione per gli ingressi contingentati, impianti ad hoc per la sanificazione dell’aria, no alle attività che prevedono un contatto fisico e meno lezioni di gruppo. Sono solo alcune misure che metterà in atto il centro sportivo Tribune di Cagliari, il più grande del capoluogo isolano che conta 3mila tesserati e 75 dipendenti, pronto da subito a ripartire. I lavori sono in corso, termineranno tra pochi giorni, alcune misure erano già state prese prima della partenza del lockdown dello scorso 11 marzo (come l’igienizzazione di ogni attrezzo prima dell’utilizzo e dopo e la distanza di sicurezza), ma in vista della riapertura Marco Isola, amministratore unico del Tribune, sta adeguando il centro sportivo con anche lavori di ristrutturazione.

“I lavori costeranno circa 100 mila euro tra ristrutturazione dei locali come la reception e nuove attrezzature che consentono una sanificazione continua, ci sarà anche una macchina che purificherà l’aria”. Inoltre chi vorrà allenarsi dovrà prenotarsi attraverso un’applicazione, altrimenti troverà la porta chiusa. “Sarà tutto digitalizzato all’ingresso, attraverso un badge il lettore riconoscerà la prenotazione”. Vigileranno gli istruttori e tutto il personale che ruota intorno al centro. “Stiamo scrivendo protocolli che dovranno essere rispettati in maniera rigorosa”. L’aspetto che preoccupa di più l’azienda non è quello legato al costo per l’adeguamento degli spazi, ma bensì i ricavi che saranno inferiori. “Pensiamo di avere all’inizio solo la metà dei clienti, facciamo un investimento sapendo che ci saranno meno ricavi, ma siamo fiduciosi che questo sia solo un periodo breve”. Da Isola arriva anche un appello: “Fateci riaprire, noi siamo pronti, non aggiungiamo un danno al danno perché per noi ogni giorno sono costi e mancati ricavi”.