CAGLIARI. È guerra tra l'Azienda per la tutela della salute e i sindacati. La prima aveva ordinato, a causa dell'epidemia, il collocamento in ferie del personale dipendente "che svolge attività non strettamente necessarie". È tutto scritto in una nota inviata ai direttori dei dipartimenti e delle strutture complesse in Sardegna, che però non è piaciuta alle segreterie dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e alla Fials Sardegna. Tanto che, oggi, è arrivata anche una lettera di diffida urgente alla direzione generale dell'azienda.
In ballo ci sono tanti dipendenti Ats, amministrativi e sanitari, che - secondo quanto disposto dall'azienda - si sarebbero dovuti mettere in ferie qualora le loro attività lavorative fossero risultate "attualmente non indispensabili". Disposizione che, però, inizialmente non è stata seguita. E l'Azienda per la tutela della salute non ha voluto saperne: "Solo un'esigua minoranza dei dipendenti è attualmente in ferie - si legge nell'ultima lettera - Questa situazione non può essere ulteriormente tollerata".
A questa è arrivata però la dura replica dei sindacati. Da un lato la Fials, con l'avvocato Giacomo Doglio, che ha diffidato l'Ats contestando "una disposizione palesemente illegittima e lesiva degli interessi dei lavoratori". Dall'altra le rappresentanze sindacali unitarie dell'Ats Sardegna, che hanno richiesto "il ritiro immediato della circolare", così come hanno fatto le sigle di Cgil, Cisl e Uil, che attaccano l'azienda e rincarano la dose: "Proponiamo che vengano attribuite le ferie a qualche dirigente Ats che ha evidentemente avuto carichi di lavoro pressanti tanto da necessitare di riposo per riacquisire un buon livello di prestazioni psicofisiche".