CAGLIARI. La segreteria provinciale del Nursing up, sindacato delle professioni infermieristiche,, ha scritto una nota alla Regione per richiedere l'attivazione di una mobilità extraregionale, per far tornare in Sardegna gli infermieri costretti a spostarsi.
La Segreteria del Nursing up "ritiene fondamentale affiancare alla stabilizzazione del personale precario del sistema sanitario regionale già in corso al Brotzu e alla mobilità extraziendale regionale, una mobilità extraregionale che permetta il ritorno a casa di tutti quei professionisti cresciuti e formatisi in Sardegna e che hanno, nei loro progetti di vita, l'obbiettivo di continuare a esercitare il loro lavoro nell'Isola".
"In questi anni numerosi professionisti Infermieri formatisi presso le università del territorio della Sardegna sono stati costretti ad andare a lavorare presso le aziende sanitarie della penisola dove sono risultati vincitori di concorso", spiegano dal sindacato, "le motivazioni che hanno spinto questi professionisti ad emigrare dal proprio territorio sono molteplici: il precariato dilagante in tutto il territorio regionale, che è diventato uno dei principali problemi che gli infermieri sardi devono affrontare ogni giorno, la carenza di concorsi nelle aziende snitarie della Ras, come ad esempio alla Aou di Sassari dove manca un concorso da ben 11 anni, oltre che la possibilità, garantita dalle precedenti leggi, di usufruire delle mobilità preconcorsuali per rientrare nella propria terra, speranza resa vana dalla legge 56/2019 che ne ha stabilito la non obbligatorietà".
"L'emergenza covid", continua la nota, "che ha colpito in maniera decisa la nostra regione, ha messo a nudo le carenze strutturali delle piante organiche delle nostre aziende sanitarie e al contempo ha sospeso le procedure concorsuali avviate presso la azienda Brotzu e sulle quali numerosi professionisti facevano affidamento per riuscire a tornare in Sardegna dalle proprie famiglie".
"Il sindacato", si legge, " intende anche segnalare come, un ritorno di questi professionisti nel territorio regionale, sia una giusta risposta allo spopolamento del territorio sardo e un giusto imput alla lotta all'emigrazione dei più giovani ed in particolare di tutti quei laureati che devono essere la spina dorsale della rinascita della nostra regione".