CAGLIARI. No, il 5G non c'entra con le antenne che sono spuntate all'esterno del Policlinico di Monserrato, fuori dal Santissima Annunziata di Sassari e del Mater Olbia. Bene precisarlo: nessuno sta installando antenne a tecnologia avanzata e dannosa mentre la gente è chiusa in casa per il coronavirus.
L'epidemia c'entra, è ovvio. Ma si tratta di infrastrutture necessarie per il potenziamento temporaneo delle telecomunicazioni nei pressi di tre strutture ospedaliere sarde designate COVID19 Hospital: sono infatti state installate antenne collocate su speciali mezzi che hanno permesso l'ampliamento della capacità trasmissiva e dei servizi connessi della rete mobile.
L’iniziativa è stata realizzata in Sardegna grazie all'azione sinergica della Protezione civile regionale e Telecom, che ha messo a disposizione gratuitamente le proprie infrastrutture di telecomunicazione per l’attivazione dei mezzi temporanei. L'installazione di questi impianti avviene normalmente, a scala comunale o locale, in situazioni di emergenza o per eventi con grande affluenza di pubblico, o durante il periodo estivo per fini di protezione civile e salvamento a mare.
Queste infrastrutture di telecomunicazione ampliano in maniera rilevante le potenzialità della copertura mobile in un’area specifica, e consentono nel periodo di attivazione un miglior accesso alla connessione a Internet con i dispositivi mobili, una rapida trasmissione dei dati e una migliore comunicazione in fonia. L’installazione delle strutture mobili è stata completata nel giro di pochi giorni, attraverso una procedura autorizzativa straordinaria che ha derogato al regime ordinario che normalmente richiede dei tempi di attivazione di 35-45 giorni.