In Sardegna

Task force coronavirus in Sardegna, la Protezione civile cerca esperti di dighe

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CAGLIARI. L'epidemia di coronavirus ha travolto tutti come una impetuosa onda di piena. Così la Protezione civile della Sardegna, fuori di metafora, cerca cinque esperti laureati in ingegneria con "competenze in idrologia, idraulica delle piene, Pai, Psff, Pgra, esperienza in modellazione idrologica/idraulicafluviale e fisica atmosferica, gestione dighe".

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L'avviso è stato pubblicato dalla direzione generale, nell'ambito del reclutamento - all'interno del personale della Regione - di "65 unità di personale non dirigente, destinate al potenziamento della direzione generale della protezione civile per la gestione dell'emergenza relativa al rischio sanitario COVID-19 e il funzionamento della sala operativa regionale, del centro funzionale decentrato e della colonna mobile regionale, indispensabili per la salvaguardia della pubblica incolumità e il supporto agli enti locali". Si cercano informatici, esperti di bilancio e contabilità e di gestione delle risorse interne. Molte figure che diventano fondamentali per garantire l'operatività della macchina. Oltre agli esperti di dighe.

A spiegare quella che sembra un'anomalia, davanti all'emergenza coronavirus in Sardegna, è il direttore generale della Protezione civile Antonio Belloi: “Le 65 unita sono strutturali del sistema di protezione civile e per affrontare al meglio l’emergenza coronavirus  bisogna anche pensare all’emergenza ordinaria. La legge", aggiunge, "è stata pensata per rafforzare tutto il sistema della protezione civile perché le figure che possono entrare a regime sulle strutture servono per garantire la piena efficienza. Ora le professionalità che servono solo quelle competenti che garantiscono i servizi essenziali, siamo fortunati perché non sta succedendo nulla dal punto di vista idraulico, perché tutti sono impegnati nell’emergenza. Ora dobbiamo garantire la massima efficienza in qualsiasi situazione, sia in ottica straordinaria che ordinaria”