In Sardegna

Carbonia, medici aggrediti e pestati da un paziente al pronto soccorso

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CAGLIARI. "Un paziente psichiatrico ha aggredito il personale sanitario al Pronto Soccorso, fratturando la gamba a un medico e provocando contusioni alla spalla e distorsione al dito ad altri". È quanto denuncia Marco Zurru, dirigente NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, sull'episodio avvenuto all'ospedale Sirai di Carbonia, la notte tra l'11 e il 12 marzo. Il paziente era arrivato al pronto soccorso con i carabinieri, i quali poi si erano dovuti allontanare per un altro intervento. "Intanto, come se non bastasse - racconta Zurru - al pronto soccorso era contemporaneamente presente un altro paziente al quale è stato effettuato il tampone per sospetta positività al Coronavirus".

"È l'ennesimo grave episodio di aggressione verso il personale sanitario, che va a sommarsi alle continue aggressioni che subiscono ormai da tempo anche gli operatori della SPDC (Struttura Psichiatrica Diagnosi e Cura) dello stesso ospedale - ha proseguito il rappresentante sindacale - in quanto l'intero nosocomio è sprovvisto di personale addetto alla sicurezza, come per esempio guardie giurate. Inoltre, in questo momento di emergenza Coronavirus, l'infortunio di tre operatori sanitari va ad aggravare lo stato di emergenza e di organico. Ecco perché, in qualità di dirigente NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche RSU ed RLS della ATS, voglio denunciare questa condizione insostenibile che si trovano a vivere gli infermieri, oggi più che mai esposti in prima linea. Gli infortuni provocati dalle aggressioni non possono che aggravare il fabbisogno di operatori sanitari: chiedo dunque alla dirigenza Ats di trovare soluzioni verso gli operatori, i quali non possono vivere l'angoscia di recarsi sul luogo di lavoro".