In Sardegna

La Lega contro l'assessore all'Agricoltura: "Chiusa in un palazzo di vetro"

Giagoni-Murgia

CAGLIARI. Il motivo scatenante non è chiarito, l'obiettivo dell'attacco della Lega in consiglio regionale però è palese: l'assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia. Quella del capogruppo del Carroccio in consiglio regionale, Dario Giagoni, è un'invettiva contro colei che per la giunta Solinas - nell'ambito della stessa maggioranza - ha l'incarico di occuparsi dell'economia della campagne in Sardegna. Giagoni la definisce "assessore chiuso in un palazzo di vetro" e avvezza "solo alle passerelle". 

Il leghista spiega che  "la gestione della cosa pubblica  è arte assai complessa, che richiede partecipazione attiva ad opera di tutti. Una partecipazione che si suddivide in ruoli ben specifici che debbono essere rispettati”.  Tra Murgia assessore e Giagoni consigliere c'è stato qualche pesante attrito legato al conflitto di attribuzioni. Perché il consigliere gallurese arriva ad aggiungere che "il consigliere regionale è espressione della rappresentanza del popolo, democraticamente eletto dal territorio per portare avanti le sue istanze. Per questo mi duole rilevare come spesso questo venga vissuto quasi con insofferenza ad opera dell’assessore all’Agricoltura. Le istanze che noi portiamo avanti   sono frutto della necessità di interi comparti che non possono più attendere".

E ancora : "Dobbiamo essere tutti in grado di fare un passo indietro salire su alcun piedistallo, predisporci all’ascolto e soprattutto non peccare mai di presunzione. Ognuno di noi ha certamente tanto da dare all’altro, non solo in termini di conoscenze tecniche, e al medesimo modo ha tanto da ricevere. Non serve chiuderci a riccio e far finta che il malessere del popolo delle campagne che aleggia attorno alla politica, ormai da tanti troppi anni, non ci riguardi.  Abbiamo il dovere di darvi ascolto e trovare insieme a loro le soluzioni più congrue". Poi l'ulteriore affondo: "Di assessori chiusi in palazzi di vetro e che sono avvezzi solo alle passerelle di rappresentanza  è pieno il mondo, noi però abbiamo promesso altro a chi ci diede fiducia con il suo voto e non siamo soliti venir meno alla parola data: su questo non siamo disposti a transigere oltre".