CAGLIARI. “Una bimba di 4 mesi è detenuta nella sezione femminile della Casa Circondariale di Cagliari-Uta. La piccolina si trova in una cella-nido della struttura carceraria insieme alla giovane madre che deve scontare una pena definitiva. Ancora una volta una creatura di pochi mesi è costretta a subire da innocente la detenzione in assenza di spazi alternativi attrezzati. L’auspicio è che possa lasciare al più presto la cella”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso della presenza della neonata nel carcere cagliaritano.
“Non è la prima volta – sostiene – che una creatura con pochi mesi di vita varchi il cancello del carcere. La circostanza è ovviamente legata al fatto che una neonata non può essere separata dalla madre. Certo è che una presenza così fragile richiede una grande attenzione sia da parte della polizia penitenziaria sia da parte dell’area sanitaria, anche se le condizioni fisiche e umane della struttura detentiva sia rassicuranti”.
“La bambina, come tutti i neonati, ha necessità di continue verifiche sanitarie. L’Istituto infatti deve farsi carico non solo delle vaccinazioni ma anche dell’alimentazione e delle visite pediatriche. Una condizione che tiene impegnata, con particolare cura, l’Area Sanitaria. La speranza è che la sua permanenza in carcere, aldilà della sensibilità di tutti gli operatori penitenziari, possa concludersi nel più breve tempo possibile”. In Italia, purtroppo, sono oltre 50 i bambini in stato di detenzione.
Bimba di 4 mesi dietro le sbarre con la madre nel carcere di Uta
- Redazione