In Sardegna

Scuole di medicina sarde a rischio chiusura, scoppiano le proteste: "Potrebbero collassare interi reparti"

CAGLIARI. “Chiudere una scuola di specializzazione e non consentire agli studenti di iscriversi è penalizzante soprattutto per un territorio come la Sardegna che ha già difficoltà a portare studenti fuori dall’isola. Potrebbe far collassare un intero reparto”. Così Carlo Sanna, coordinatore dell’associazione studentesca Unica 2.0, spiega il punto di vista degli studenti cagliaritani dopo la pubblicazione del report dell'Osservatorio del Miur sulle scuole di specializzazione medica in Italia: una su dieci non è in regola. E tra le 135 “bocciate”, che rischiano quindi la chiusura definitiva, ci sono anche sei scuole sarde: Chirurgia generale, Medicina dello sport e Nefrologia a Cagliari, Neurochirurgia, Neurologia e Anatomia patologica a Sassari. Le associazioni studentesche e gli aspiranti medici e chirurghi, iscritti alla facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari, lamentano l’ingiustizia della proposta di chiusura e tra di loro iniziano a farsi sentire le preoccupazioni. Secondo i dati le sei scuole sarde indicate nel dossier non “sarebbero in grado di formare al meglio” e, per questo, è stato proposto il “non accreditamento”. 

Ma la risposta dell'ateneo cagliaritano non si è fatta attendere. “L’Ateneo di Cagliari è in regola, i nostri corsi sono assicurati”, ha spiegato il rettore Maria Del Zompo, dopo le polemiche. Secondo l'Università del capoluogo sardo i corsi non chiuderanno perché “perfettamente in regola”: “I parametri reali della Scuola di specializzazione in Chirurgia generale risultano perfettamente in linea con quelli richiesti dall’Anvur e dall’Agenas. La valutazione relativa alla qualità delle attività didattiche e della docenza clinica è stata massima per Chirurgia generale, e positiva per quelle in Medicina dello Sport e dell’esercizio fisico e in Nefrologia – spiega il rettore Del Zompo - Questo sottolinea la validità dell’insegnamento e della preparazione che la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari garantisce ai propri specializzandi grazie anche alla rete con le tante strutture ospedaliere e del territorio presenti nel centro-sud della Sardegna”.

Ci sarebbero però delle nuove regole da rispettare sul corpo docente, decisamente più rigide. È ancora il rettore Del Zompo a spiegare le novità: “Il nostro corpo docente è congruo e numericamente adeguato, ma le nuove regole ne impongono il raddoppio. Con il sostegno del mondo politico sardo chiediamo un anno di tempo per l’adeguamento completo ai nuovi criteri, che ancora una volta non tengono conto delle peculiarità della Sardegna, che ha un territorio vasto con una bassa densità abitativa e scarsi servizi di trasporto”.