In Sardegna

Cagliari, il Comune stoppa Finmeccanica: no all'antennone in via Bainsizza

Via-Bainsizza-traliccio

CAGLIARI. Ex stabile Telecom, via Bainsizza. La Leonardo-Finmeccanica vuole installare antenne e parabole sul traliccio già esistente, usato come centrale telefonica, e presenta un progetto alla Regione, proprietaria della vecchia struttura, un tempo abbandonata e ora occupata da diverse famiglie in difficoltà, dal 2008.  Si parla, nel dettaglio, di un “nuovo impianto di telecomunicazioni Tetra (terrestrial trunked radio)”, forse destinato a comunicazioni tra le forze di pubblica sicurezza e militari o ai servizi di emergenza. Ma tra Regione e società finanziaria c’è un “traliccio” di troppo: su quello stabile il palo dell’energia elettrica non dovrebbe esserci, eppure è lì. Da tanti anni.

E così arriva il no del Comune all’intervento. La proposta della Leonardo-Finmeccanica di “installare sul traliccio esistente, in sommità al fabbricato, nuove antenne e parabole” è, per il Servizio Suape sulle attività produttive e il turismo, inaccettabile. Il motivo? Sembrerebbe che quel traletto, adibito a centrale telefonica, sia stato costruito abusivamente dopo la data di costruzione dell’immobile (1962), al contrario di quanto mostrato nella documentazione presentata dall’ex Finmeccanica, e non ci sia quindi alcuna autorizzazione per poterci installare delle nuove antenne. La perizia presentata dalla Leonardo-Finmeccanica invece sembrava aver dimostrato “la liceità dell’edificio oggetto di intervento”.

L’istanza per la realizzazione dell’impianto è stata quindi rigettata: parere contrario decisivo quello del Servizio Edilizia Privata, che ha così motivato la sua decisione: “A seguito di verifica d’ufficio nella documentazione fotografica disponibile, si esprime parere contrario in relazione all’intervento in oggetto. L'area è inoltre sottoposta a vincolo paesaggìstico e ricade all'interno dell'area classificata di massima attenzione di rischio archeologico”. Oltre all’antennone quindi, anche il problema del vincolo paesaggistico. Che destino si prospetta quindi per lo stabile e le due palazzine (con 13 appartamenti) che ancora oggi rappresentano il tetto sotto cui dormire per molte famiglie che non sanno dove altro andare?