CAGLIARI. Hanno pagato regolarmente la retta, per tutto i tempo necessario. E adesso, oltre al danno di aver magari perso un parente, subiscono anche la beffa: non viene restituita la cauzione di oltre duemila euro depositata dai familiari che avevano affidato i loro congiunti alle cure delle strutture riabilitative dell'Aias. E l'associazione non ci può fare nulla: tutta "colpa" della procedura concorsuale avviata il 19 dicembre. Tutti i soldi versati prima di quella data, che dovevano essere restituiti alla scadenza del rapporto, non possono essere restituiti.
È successo al figlio di una donna che era stata portata a gennaio 2019 ed è poi deceduta a novembre. L'atteso rimborso della cauzione non è arrivato. Al posto di oltre duemila euro l'uomo si è visto consegnare una lettera nella quale l'Aias si scusa, ma essendo stata attivata la procedura concorsuale quei soldi, pur dovuti, non possono essere distolti dal patrimonio dell'associazione perché si tratterebbe di aprire una corsia privilegiata a un creditore. Una procedura irregolare. Quindi niente soldi: per riavere il denaro il figlio della donna dovrà insinuarsi nella procedura concorsuale. I cui tempi sono tutt'altro che definiti. In più c'è il rischo che vengano prima soddisfatti i creditori privilegiati, come i dipendenti, che vantano numerose mensilità arretrate.
Aias, beffa per i familiari dei pazienti: niente restituzioni delle caparre
- Redazione