MACOMER. Vengono sollevati dubbi, in Parlamento, sulla gestione del centro di accoglienza e rimpatrio appena entrato in attività a Macomer. Succede attraverso un'interrogazione depositata dal deputato di Leu Erasmo Palazzotto. L'appalto per il controllo della struttura è stato aggiudicato alla Ors (multinazionale la cui filiale italiana si è aggiudicata la gara della Prefettura di Nuoro). Stando a quanto scrive il parlamentare la società è rimbalzata sulle cronache internazionali, perché "nel 2015 Ors è stata travolta dallo scandalo, emerso a seguito di un rapporto di Amnesty International, per la pessima gestione del centro di Traiskirchen in Austria: progettato per 1.800 persone, era arrivato a ospitarne 4.600".
La filiale italiana è stata aperta nel 2018 ma secondo l'ultima visura camerale a disposizione dell'interrogante era sostanzialmente una società inattiva: "iI timore - sostiene Palazzotto - è che ci si trovi di fronte a una società che si avvarrebbe solo e totalmente della casa madre svizzera senza possedere mezzi e personale proprio con le qualifiche e l'esperienza richieste dai relativi bandi, consentendo che sul futuro di tali centri possano mettere le mani delle realtà discutibili interessate solo al profitto a discapito di migranti e contribuenti".Timori fatti propri anche dal Presidio Piazzale Trento di Cagliari che ieri ha inviato una nota al presidente del Consiglio Regionale, Michele Pais, per chiedere notizie sul procedimento di nomina del Garante regionale dei detenuti, figura indipendente molto importante che potrebbe vigilare anche sul Cpr.
Dubbi sulla gestione del centro di accoglienza di Macomer: il caso in Parlamento
- Redazione