NUORO. Era accusato di terrorismo, per aver combattuto l'Isis al fianco dei guerriglieri delle milizie curde dell'Unità di protezione del polo (Ypg) e per essersi addestrato e per aver combattuto a Rojava nelle fila del gruppo armato Ifb: l'indipendentista sardo Luisi Caria era finito nel mirino della Digos e il suo nome era stato iscritto in un fascicolo del pm Daniele Caria. Lo stesso magistrato che adesso ha chiesto l'archiviazione dell'indagine.
La Procura quindi pare aver condiviso le argomentazioni dell'avvocato di Caria, Gianfranco Sollai, che aveva chiesto l'archiviazione perché, per la difesa, l’organo giudiziario europeo ha riconosciuto l’illegittimità della iscrizione del Pkk nelle liste delle organizzazioni terroristiche con sentenza della General Court. Inoltre "nessuna specifica e concreta condotta integrante il reato di cui all’articolo 270 bis ( terrorismo) è stata individuata e contestata dall’accusa all’imputato in relazione all’ordinamento italiano e, perché sussista il reato", aveva sostenuto Sollai, "è imprescindibile che la finalità di terrorismo odi eversione dell’associazione investa l’ordinamento costituzionale italiano".
Terrorismo? Il pm chiede l'archiviazione dell'inchiesta contro Luisi Caria
- Redazione