In Sardegna

Manca (M5s): "I fondi non ci sono, al Brotzu salta il trapianto: la Regione intervenga"

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CAGLIARI. “Il 24 novembre  al Brotzu per la prima volta non era disponibile un’equipe medica di Urologia per il prelievo dei reni da un donatore di Sassari. La motivazione di questa grave carenza di personale sarebbe: il progetto attraverso il quale viene finanziata l’attività dei trapianti è scaduto lo scorso aprile. Da allora i medici del Brotzu, l’unico ospedale sardo in cui vengono eseguiti i trapianti (di rene, pancreas, cuore, fegato), stanno lavorando senza ricevere alcun compenso, ovvero senza ricevere i dovuti incentivi previsti per questo tipo di attività extra. I nostri professionisti d’eccellenza per mesi hanno continuato a lavorare senza compenso e a salvare la vita dei pazienti in lista d’attesa per un trapianto, svolgendo nel contempo l’attività chirurgica ordinaria”.  

Questo l’intervento della capogruppo dei Cinquestelle in consiglio regionale Desirè Manca che sull'incredibile caso  ha presentato un’interrogazione in consiglio indirizzata al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu Nieddu.

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La capogruppo del M5S in consiglio regionale Desirè Manca

“Formalmente – recita l’atto – non esiste un contratto che tuteli i medici nello svolgimento di un’attività ad alto rischio che esula da quella istituzionale. Il servizio sanitario della Sardegna risulta oggi impoverito a causa del reclutamento di numerosi medici e infermieri d’eccellenza da parte della sanità privata insediatasi di recente nella nostra isola. Sanità privata – sottolinea Desirè Manca -  sovvenzionata dalla Regione con decine di milioni di euro”.

“Chiedo pertanto al governatore e all’assessore", conclude l'esponente pentastellata, "quali azioni intendano intraprendere per far sì che le necessità degli ospedali pubblici del nostro territorio non vengano messe in secondo piano, e perché i nostri ospedali non vengano lasciati privi di mezzi in favore di grandi colossi ospedalieri, tra l’altro finanziati con fondi pubblici regionali”.