In Sardegna

Referendum di Salvini, testo da correggere in consiglio regionale: "Spreco di tempo e denaro"

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CAGLIARI. Il referendum sulla legge elettorale voluto dalla Lega torna in consiglio regionale. L'aula è di nuovo convocata per martedì 29 ottobre perché il quesito approvato con la mozione approvata con 37 favorevoli e 21 contrari lo scorso 25 settembre non ha passato il vaglio della Corte costituzionale. Maglio: la Consulta ha chiesto un'integrazione al testo del quesito referendario ha imposto la scadenza dell'8 novembre per risolvere la pratica. Così l'aula di via Roma deve riesprimersi su un nuovo testo, ma sulla stessa sostanza. Ossia la richiesta dell'introduzione del sistema maggioritario per le elezioni politiche. Chi prende un voto in più, governa: questa la richiesta del leader della Lega Matteo Salvini, fatta propria da otto regioni e portata all'attenzione della suprema Corte. L'alternativa era la raccolta di 500mila firme, ma la Lega ha puntato sulle Regioni nelle quali conta più di qualcosa. Ne sarebbero bastate cinque, invece la truppa guidata da Roberto Calderoli era composta di rappresentanti di Veneto, Sardegna, Lombardia, Friuli, Piemonte, Abruzzo, Liguria e Basilicata.

Solo che il loro lavoro non andava bene. I giudici della Consulta hanno chiesto che nel testo del quesito referendario proposto sia prevista la  formulazione integrale dei testi delle disposizioni di cui si chiede l’abrogazione. Il quesito, inoltre, dovrà essere chiamato: “Abolizione del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi in collegi plurinominali, nel sistema elettorale della Camera dei Deputati e nel Senato della Repubblica”.

Tutto da rifare. E consiglio regionale chiamato a lavorare, di nuovo, sullo stesso tema. Uno spreco di tempo e denaro secondo,  la capogruppo del Movimento 5 Stelle Desirè Manca, "pur di obbedire alle richieste di Salvini: "“Dovremo ancora una volta destinare tempo e denaro dei sardi", sottolinea la Manca, "non al perseguimento del bene comune, non alla risoluzione o alla mitigazione dei problemi che minano la serenità del nostro popolo, ma all’inseguimento dell’ignoranza istituzionale di questo centrodestra romano a trazione leghista al quale la maggioranza dell’assemblea sarda pare essere prona”.

E ancora: “Pur di obbedire alle richieste di Salvini verrà ancora una volta impegnato il Consiglio regionale per correggere un testo scritto male che come unico risultato avrebbe la creazione di un vuoto normativo, come è stato più volte sottolineato anche da esimi giuristi, in mancanza di un’altra legge immediatamente utilizzabile in caso di voto”.