CAGLIARI. Sono quasi 15 mila i rumeni in Sardegna, una comunità importante con cui la Cgil ha uno storico rapporto sostanziato anche dalla presenza della confederazione e del suo patronato in Romania: è una delle ragioni per cui la ministra dei rumeni nel mondo Natalia Elena Intotero, in vista a Cagliari insieme al deputato Andi Gabriel Grosaru, al consigliere del ministero degli Affari Esteri Raluca Stratulat, al vice console Lonut Florin Urs, ha voluto incontrare questo pomeriggio i vertici del sindacato nell’Isola.
Un momento di confronto sui progetti di collaborazione già avviati e sulle future sinergie “sulle quali stiamo lavorando - ha detto il segretario generale della Cgil sarda Michele Carrus - con l’obiettivo di favorire sempre di più l’integrazione di cittadini e lavoratori rumeni residenti, che contribuiscono a svolgere da noi attività importanti”.
Dei 15 mila rumeni - per oltre due terzi donne - oltre il 70 per cento ha un’occupazione stabile, molti possiedono titoli di studio elevati e professionalità che vengono messe a frutto nello sviluppo di carriere iniziate da livelli bassi e anche nell’auto-imprenditorialità: sono infatti circa 400 le imprese con titolari rumeni. I settori nei quali operano sono il terziario - in particolare alberghiero, ristorazione e pubblici esercizi -, lavoro domestico e assistenza alle persone non autosufficienti, agro-industria e comparto agro-pastorale, costruzioni e impiantistica.
“Si tratta di un contributo importante alla nostra economia e alla crescita delle nostre comunità”, ha sottolineato Michele Carrus aggiungendo che "in alcuni settori, ad esempio l’assistenza personale, svolgono un ruolo prezioso e per noi irrinunciabile. Questo rende giustizia rispetto a tanti luoghi comuni sui migranti, che rappresentano una ricchezza per le realtà di accoglienza, mentre impoveriscono sempre quelle di partenza. E la Sardegna, purtroppo, è soprattutto terra di emigrazione: i nostri padri e ora i nostri figli ne conoscono il dramma e le difficoltà, e sanno quanto sia importante trovare supporto e aiuto in terra straniera".
Non a caso, da oltre dieci anni la Cgil si è strutturata nel territorio per dare risposte e tutele ai lavoratori stranieri in generale, così come alla comunità rumena: dal 2010 sono stati firmati diversi protocolli di collaborazione tra Cgil sarda e sindacato rumeno Cnslr, con l’obiettivo di dare assistenza e tutela ai lavoratori e cittadini emigrati dalla Romania.
Un rapporto proficuo supportato anche da diverse interlocuzioni con il governo rumeno, fino alla visita di oggi, con la ministra Intotero, che ha voluto ringraziare e esprimere personalmente soddisfazione per la collaborazione e il lavoro svolto dalla Cgil e dal Patronato Inca, con il quale il suo Governo ha recentemente siglato un memorandum d'intesa.
La Cgil: "In Sardegna 15mila romeni, contributo importante all'economia"
- Redazione