In Sardegna

La Finanza chiede i documenti sulle consulenze e Insar risponde: con una consulenza

Insar

CAGLIARI. La Guardia di Finanza bussa all'Insar per acquisire documenti su contratti di consulenza e incarichi esterni. E l'Insar che fa? Affida un incarico di consulenza - da oltre 3000 euro - a un avvocato proprio perché la Guardia di Finanza vuole acquisire quei documenti. Succede alla Iniziative Sardegna Spa (Insar), partecipata dalla Regione al 5 per cento per il resto da Italia Lavoro, a sua volta controllata dal ministero del Tesoro, che si dovrebbe occupare di politiche attive del lavoro. A farla salire alla ribalta delle cronache però, negli ultimi anni, non è stata la rivoluzione  occupazionale in Sardegna ma gli incarichi - contestati - e i bandi - contestati - distribuiti. Un dato, su tutti: nel 2015 Insar - secondo le denunce presentate dal consigliere regionale Francesco Agus, dal senatore Luciano Uras e dal deputato Roberto Capelli - ha affidato 129 consulenze, per una spesa totale di 1.208.997 euro. "Clientele", le hanno definite senza giri di parole Uras e Capelli.

La Corte dei conti ha voluto vederci chiaro. E ha mandato la Guardia di Finanza all'inizio del mese di luglio. Così l'amministratore delegato di Insar, Antonello Melis, ha chiesto un preventivo all'avvocato Antonello Rossi per avere, si legge nella delibera di affidamento dell'incarico, "un contributo professionale rispetto alla richiesta del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza". Prezzo: 3450 euro, più oneri di legge, per un "supporto in merito alla richiesta di documentazione cartacea e digitale".