CAGLIARI. Materassi, mobili e molto altro, per migliaia di tonnellate. Campagne invase dai rifiuti ingombranti. Perché? Il Tecnocasic non li ritira più, da mesi. L'impianto è bloccato a causa degli incendi che hanno distrutto i nastri trasportatori interni e danneggiato la struttura. Inoltre è in corso il revamping per il potenziamento. E non si sa quando il servizio potrà ripartire. "Il perdurante blocco del ritiro ha innescato una vera e propria bomba ecologica in tutto il territorio del Sud Sardegna". La denuncia arriva dal consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa. "I comuni da inizio anno si trovano in grave difficoltà: il Tecnocasic per alcuni mesi ha effettuato un ritiro a singhiozzo, e dal mese di maggio non accoglie più del tutto quel tipo di rifiuti. Stiamo parlando di quantità spaventose, tra le 4.000 e le 4.500 tonnellate annue complessive, che fino al 31 agosto (se verranno rispettati i termini) non si saprà né come né dove smaltire. I cittadini più attenti li tengono in casa. Ma molti rifiuti si trovano oggi dispersi nel territorio. Le campagne e perfino le montagne sono invasi da rifiuti che la natura impiegherà centinaia di anni ad assorbire: una vera e propria emergenza di cui nessuno parla", continua Cossa. "Dappertutto ci sono discariche incontrollate, di cui gli amministratori comunali rischiano di rispondere di questo in prima persona; inoltre, serviranno risorse ingenti per bonificare il territorio".
Succede anche a Capoterra: nell'ecocentro campeggia un cartella nel quale gli addetti si scusano, non potranno ritirare i rifiuti ingombranti. Il problema? Il Tecnocasic.