CAGLIARI. Lungo le coste dell’Isola cinque punti su 29 sono inquinati. Tutto sommato, però, il mare della Sardegna risulta in buona salute. Sono i dati presentati dai tecnici di Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente impegnata nel monitoraggio delle acque delle coste italiane.
Quattro zone sono fortemente inquinate, tutte in prossimità di canali: la foce del Rio Mannu, in località Portixeddu, a Bugerru. La foce del corso di via Garibaldi a San Giovanni di Alghero, quella del Rio Cuggiani a Valledoria e infine la foce del Rio Foxi a Quartu Sant’Elena. Risulta invece inquinato un secondo punto di campionamento sempre in località San Giovanni ad Alghero, nei bastioni Cristoforo Colombo, nei pressi di Torre Sulis.
I parametri - I fattori verificati da Legambiente sono microbiologici, enterococchi intestinali, escherichia coli. “I bagnanti che si immergono nelle acque contaminate rischiano gastroenteriti o altri disturbi intestinali”, spiega Annalisa Columbu, presidente di Legambiente Sardegna. “In particolare quelli più esposti sono i bambini che mentre giocano rischiano di bere accidentalmente l’acqua”.
Le cause dell’inquinamento di questo tipo sono da attribuire a una cattiva depurazione o scarichi illegali in mare.
“Uno dei problemi principali è che molte zone inquinate non sono segnalate. Mancano i cartelli, anche quelli che indicano lo stato di salute delle acque”, continua Columbu.
“Il nostro monitoraggio non vuole sostituirsi a quello ufficiale condotto dalle autorità competenti”, afferma Serena Carpentieri, vicedirettrice nazionale di Legambiente. “Il nostro obiettivo è di stimolare le autorità competenti a reagire alle criticità legate alla cattiva depurazione. Per i bagnanti invece abbiamo messo a disposizione un servizio “SOS Goletta” attraverso il quale è possibile segnalare eventuali casi di inquinamento”.