CAGLIARI. C'è ancora una speranza per i 500 lavoratori delle società del Project financing di Nuoro, che dal 1 agosto sono a rischio licenziamento per la delibera dell'Ats che revoca l'affidamento dei servizi al Polo sanitario della Sardegna centrale (Pssc). Delibera che però è stata bloccata dalle commissioni Lavoro e Salute del Consiglio regionale. Nel corso della seduta congiunta, sotto la presidenza di Alfonso Marras (Riformatori) e Domenico Gallus (Udc), gli ingegneri Bonaventura Meloni e Gianfranco Muggianu hanno illustrato il progetto strategico a suo tempo individuato per il rilancio della sanità nella Sardegna centrale e hanno ribadito la regolarità delle procedure adottate insieme con l’efficacia del Project nuorese.
"Nel complesso – ha affermato l’ingegner Muggianu – abbiamo realizzato il 61,50% del progetto che merita di avere un futuro nell’interesse dei cittadini e dell’intera Isola". Concetti ribaditi dal direttore del Pssc, Giuseppe Soddu, che ha ripercorso le tappe della delicata vicenda e ha ricordato i significativi interventi strutturali e nei servizi avviati e conclusi a partire dal 2007 ("proprio in questi giorni attiveremo a Nuoro una nuova tac e una nuova centrale di sterilizzazione"). "Non abbiamo mai ricevuto – ha spiegato Soddu – contestazioni per le opere pubbliche di nostra competenze ed è dunque difficile comprendere il perché del blocco dei lavori con la risoluzione del contratto". «Invitiamo - ha proseguito il direttore - la commissione Sanità a verificare, attraverso un apposito sopralluogo, ciò che abbiamo realizzato e ciò che resta da fare".
Sui rischi per il futuro occupazionale dei circa 500 lavoratori impiegati dalle imprese che erogano i servizi nelle strutture sanitarie del nuorese sono intervenuti i titolari delle aziende che dal 1 agosto saranno formalmente esentate dalle prestazioni. Anna Giuntini, a nome della “Ph facility srl”, la società che si occupa delle pulizie, ha parlato di “piccole contestazioni senza però possibilità di contradditorio” da parte dell’allora Asl ed ha ricordato il credito di oltre duemilioni di euro vantato dalla sua azienda. Antonio Esposito per la “Aep Multiservizi” (servizi di portierato negli ospedali e negli uffici) ha già avviato le procedure per il licenziamento collettivo mentre la società subentrate, nel frattempo, ha già dichiarato esuberi e un taglio delle retribuzioni del 30%.
"Noi invece gli stipendi li abbiamo sempre pagati puntuali nonostante l’Ats debba ancora saldare fatture per circa cinque milioni di euro», ha affermato Giampaolo Di Festa che, con la “Consorzio nazionale servizi”, gestisce il servizio delle mense. "Abbiamo rinnovato a nostre spese macchinari e attrezzature per un investimento complessivo di un milione di euro – ha proseguito – ed è curioso scoprire che nel bando pubblicato dall’Ats per assegnare il servizio mensa non si consideri che i macchinari e le attrezzature sono ancora di nostra proprietà e non dell’Azienda della salute".
Non è differente la situazione denunciata da Roberto Zedda (Arionline srl) per le forniture di software, hardware e gestione reti: "Oltre un terzo delle attrezzature è di nostra proprietà e non ho neppure ricevuto una comunicazione ufficiale che mi dica che dal 1 agosto dovrò cessare la fornitura di servizi essenziali per il funzionamento del sistema sanitario".
Sono stati poi i consiglieri presenti Talanas (Fi), Cuccu (M5S), Caddeo (Progressisti), Stara (Progressisti), Desiré Manca (M5S), Agus (Progressisti), Peru (Fi), Mula (Psd’Az) e Cocco (LeU) a concordare sulla necessità di interventi per scongiurare “una così drammatica situazione”, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato sull’annullamento del project nuorese.