CAGLIARI. La crisi del porto canale? "Noi non c'entriamo". L'autorizzazione paesaggistica? "La procedura amministrativa riguarda solo la riedizione di quella annullata nel 2000, è stata avviata solo a novembre 2018. Nessuno finora ne ha chiesto il rinnovo. E non è in discussione il vincolo sulla spiaggia La Plaja". La Sovrintendenza archeologica e per la tutela del paesaggio di Cagliari rompe il silenzio. È stata tirata in ballo, tra gli altri, anche dal presidente della Regione Christian Solinas come responsabile del blocco dello sviluppo dello scalo industriale cagliaritano (QUI LA NOTIZIA), a causa di vincoli considerati ormai superati che tutelerebbero anche una spiaggia che non esiste più. Il bombardamento di accuse da parte della politica trova risposta in una nota. Eccola, integrale.
In riferimento alle recenti notizie apparse sui vari organi di stampa e riguardanti il rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica per il Porto Canale di Cagliari, la Sovrintendenza, al fine di una migliore comprensione della vicenda da parte dell’opinione pubblica e dei cittadini, ritiene doveroso chiarire alcuni punti della questione e fornire le seguenti precisazioni.
La procedura amministrativa in atto riguarda esclusivamente la riedizione dell’autorizzazione paesaggistica alla realizzazione del Porto Canale, emessa nel 1981 e annullata definitivamente dal Consiglio di Stato con sentenza n. 22 del 2000, giunta ad opere già compiute e della quale nessuno ha, fino a tempi recenti, richiesto il necessario rinnovo.
Non è in discussione la “rimozione” del vincolo determinato dal Decreto Ministeriale del 01/03/1967 denominato “Dichiarazione di notevole interesse pubblico della spiaggia della Plaja in Cagliari“ la cui revisione è stata oggetto di pregresse interlocuzioni con i competenti uffici centrali del Ministero già a partire dal 2016 ed oggi non è interessata dai procedimenti in corso.
Allo stato attuale, i vincoli vigenti sull’area sono riconducibili non già al solo vincolo paesaggistico degli anni ’60 relativo dell’area de “La Plaja” - lungo ben 6 km a fronte dei circa 3 modificati dal Porto canale - ma anche al vincolo sulla fascia dei 300 m dalla battigia marina, vigente dal 1985 e derivato dalla cosiddetta legge “Galasso” che protegge la morfologia del territorio (mari , fiumi, cime montuose ecc…), e dai vincoli derivanti dal PPR, risalenti al 2006 e di competenza regionale.
La stigmatizzazione del solo vincolo ministeriale della spiaggia de “La Plaja” del 1967 fornisce una visione parziale, riduttiva e fuorviante della reale condizione di tutela paesaggistica dell’area, assecondando un’interpretazione distorsiva dell’operato degli organi del MiBAC, il cui compito istituzionale e costituzionale è la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, nel pieno rispetto dell’art. 9 della Costituzione Italiana.
La crisi del Porto Canale, di cui riferiscono ripetutamente gli organi di stampa, con le conseguenti ipotesi di riduzione del traffico merci e del personale impiegato, non ha relazione diretta con la procedura in corso, che è stata avviata solo in data 20/11/2018, e non può aver quindi influito su dinamiche socio-economiche di lungo termine che investono l’intero Mediterraneo e che sarebbe strumentale addebitare al Ministero ed al rinnovo della autorizzazione paesaggistica;
La Soprintendenza e gli organi centrali del MIBAC hanno sempre collaborato lealmente con i soggetti coinvolti nella complessa vicenda amministrativa, partecipando con i propri rappresentanti ad incontri e riunioni operative volte alla ricerca di una pronta e definita risoluzione della vicenda.
La Soprintendenza auspica, pertanto, una conclusione positiva e rapida del procedimento di rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica nel rispetto delle leggi e dei valori in campo, nell’interesse di Cagliari e dell’intera Sardegna.