In Sardegna

Il sindacalista all'onorevole: "Fa il fr..io col culo degli altri", polemica in consiglio regionale

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CAGLIARI. "Il sindacalista Massimo Rocchitta della Cisl mi ha detto "Lai fa il frocio col culo degli altri" durante la seduta della commissione Agricoltura: è inaccettabile". A denunciare quanto successo durante un'audizione nel palazzo della massima assemblea sarda è il consigliere regionale destinatario dell'epiteto, Eugenio Lai di Leu. La seduta è stata sospesa dal presidente Piero Maieli, ma Lai ha chiesto che venissero verbalizzate le dichiarazioni del rappresentante Cisl.

Ecco la versione di Lai. 

Un sindacalista della Cisl Fp nella sua veste di rappresentante sindacale ha usato queste parole durante una seduta ufficiale della V commissione in Consiglio Regionale.

Il signore è stato allontanato dal Presidente dalla commissione e la seduta è stata sospesa. Naturalmente ho chiesto prima di sospendere la seduta la verbalizzazione delle affermazioni.

Non ci sarebbe tanto da commentare se il sindacalista avesse usato parole, anche di critica, educate e civili.

In questo caso si! Utilizzare parole sessiste, omofobe, nel tentativo di denigrare l'altra persona merita tutta la censura che la politica e il sindacato possano esprimere.

Non so se il sindacalista abbia usato queste parole contro di me perché sono stato il primo firmatario della legge contro l'omofobia e le discriminazioni.

Fatto sta che ho deciso da tempo di combattere contro tutte le discriminazioni sessiste e omofobe. Lo farò ancora con più forza nei confronti di chi dovrebbe tutelare i più deboli e si dimentica con queste affermazioni di farlo.

Lo devo a tutti i ragazzi/e che hanno subito discriminazioni, insulti e atti di bullismo per il loro diritto di essere felici.

Lo devo alla società che non merita l'imbarbarimento nei gesti e nel linguaggio quotidiano.

Lo devo a tutte le associazioni che quotidianamente si battono per cambiare in meglio il nostro Paese.

Ho già scritto ai Segretari Generali della Cisl chiedendo di prendere le distanze da queste affermazioni e ho già dato mandato al legale per verificare se ci siano le condizioni per procedere.

Perché combattere per costruire un mondo migliore, più giusto, equo e solidale non deve rappresentare una utopia e le istituzioni per prime devono essere un modello da seguire.