In Sardegna

Cagliari, Martin Aru (ri)tenta il suicidio in cella, ipotesi trasferimento dal carcere

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CAGLIARI. Martin Aru ha tentato di nuovo il suicidio in carcere. Le porte del penitenziario di Uta si erano riaperte per il ventisettenne ai primi di giugno. Sulla base di una perizia le sue condizioni psicofisiche erano state ritenute compatibili con la detenzione: deve scontare una condanna a 14 anni per l'omicidio di Sandro Picci, avvenuto a Is Mirrionis nel 2016. Picci era stato ucciso da un colpo di pistola, sparato da Aru, mentre interveniva per sedare una lite nata da un diverbio su Facebook. 

È la terza volta, dal giorno dell'arresto, che il giovane tenta di togliersi la vita dietro le sbarre. Ci aveva già provato a ottobre del 2016 e nello stesso mese dell'anno scorso. In questi anni è entrato e uscito da Uta più volte. Nel frattempo è stato anche arrestato per spaccio di droga. Nei giorni scorsi, in cella, pare abbia cercato di impiccarsi. 

Ora la Corte d'Appello di Cagliari starebbe valutando la possibilità di fargli scontare la pena in una Rems, una residenza per l'esecuzione di misure di sicurezza dove scontano la pena i detenuti instabili.