CAGLIARI. "Una morte di Stato fuori tempo". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Francesco Mura, definisce la scomparsa di Salvatore "Doddore" Meloni, nel secondo anniversario della sua morte. Con un breve post su Facebook Mura ha riflettuto sulla fine del fondatore del Partidu sardu pro s'indipendentzia (Paris): "Due anni fa moriva Doddore", scrive, "Morire di sciopero della fame in uno stato occidentale nel 2017 è stata una vergogna ed è passata quasi inosservata. Chi condivideva le sue idee (io no) farebbe bene a riconoscere il suo sacrificio con più convinzione". Un pensiero approfondito poco dopo:
"Lui ha dichiarato lo sciopero della fame per motivi politici, non avremmo dovuto permettere che le sue condizioni diventassero così gravi al punto che morisse, anche perché non era in carcere per omicidio. Credo che una società occidentale oggi possa sospendere una pena come quella per consentire di far vivere un uomo"
Salvatore "Doddore" Meloni era stato arrestato il 28 aprile 2017 per scontare le condanne per "evasione fiscale". Una volta in prigione aveva subito iniziato lo sciopero della fame e della sete. Una lunga lotta, portata avanti per due settimane. Alla fine, il 5 luglio 2017, il presidente della repubblica di Malu Entu, spirò. Sono passati due anni dalla morte di Meloni, da molti considerato "l'ultimo indipendentista" sardo. Un uomo che, rispettato o disprezzato che fosse, con il suo gesto di protesta, non ha lasciato indifferenti i suoi colleghi e avversari politici. E ancora oggi, a due anni dalla data della sua morte continua a far parlare di se, non solo i suoi alleati politici.
Il capogruppo di FdI Mura: "Doddore Meloni? Una morte di Stato"
- Maurizio Pilloni