CAGLIARI. Incassavano il reddito di cittadinanza. E lavoravano in nero, per non perdere il diritto di percepirlo. In otto sono stati scoperti dall’Ispettorato del lavoro di Cagliari e Oristano. Non è stato difficile: sono stati incrociati i dati delle ispezioni con quelli delle banche dati dell'Inps sui percettori del reddito voluto dal Movimento 5 Stelle. Sei casi sono stati registrati nel settore edile: sono scattate le segnalazioni alla Procura.
“Il lavoratore in nero che percepisce il beneficio del reddito", è spiegato in una nota dell'Ispettorato, "rischia infatti l’incriminazione per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. In caso di condanna è prevista per il lavoratore in nero la reclusione fino a sei anni e la revoca del reddito di cittadinanza, con l’obbligo di restituire tutto quanto percepito, oltre all’impossibilità di richiedere il sussidio prima che siano decorsi dieci anni dalla condanna. È disposta la semplice decadenza dal beneficio del reddito di cittadinanza nel caso in cui venga accertato che il lavoratore in nero, pur non essendo direttamente percettore del reddito, fa tuttavia parte del nucleo familiare di un soggetto che ne beneficia. La legge prevede anche gravi conseguenze per il datore di lavoro che impiega in nero personale che risulta essere percettore del reddito di cittadinanza”.
Lavorano in nero e incassano il reddito di cittadinanza: 8 beccati in Sardegna
- Redazione