NUORO. "Quattro giovani attivisti sono stati svegliati da Digos e carabinieri per perquisire le loro case". La denuncia arriva dall'Associazione Libertade, presieduta dall'avvocato Giulia Lai, che oggi ha deciso di rendere noto quanto accaduto due giorni fa, martedì 25 giugno, quando la polizia ha fatto irruzione nelle case di quattro ragazzi, tutti tra i 30 e i 35 anni, tra Nuoro e Sassari, attivisti dell'area anarchico-comunista. Le perquisizioni della Digos, avvenute contemporaneamente nelle quattro abitazioni, sarebbero state finalizzata a trovare "armi ed esplosivi" all'interno delle loro abitazioni, ma senza alcun indagine in corso da parte della magistratura. "La Digos e i carabinieri hanno potuto eseguire ugualmente le perquisizioni ai sensi dell'art. 41 Tulps. - spiega l'avvocato Lai - che consente appunto agli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria di procedere alle perquisizioni di propria iniziativa e senza l'autorizzazione di un magistrato, laddove si ravvisi il pericolo di detenzione di armi ed esplosi". Ma qualche ora dopo gli agenti sarebbero usciti dalle case a mani vuote, solo "con verbali in cui si dava atto di non aver trovato 'nulla'". Un'intimidazione contro dei ragazzi che lottano, secondo Libertade, per costringerli ad abbandonare. "La nostra solidarietà nei confronti di questi attivisti è assoluta", spiegano gli avvocati dell'associazione.
"Blitz della Digos tra Nuoro e Sassari, perquisite le case di quattro attivisti sardi"
- Marzia Diana