In Sardegna

Peste suina, la giunta Solinas "benedice" Pigliaru: "Tutto a posto, divieti da revocare"

Maiali

CAGLIARI. A quanto pare Francesco Pigliaru sulla peste suina ha lavorato bene. Questo, almeno, pensano coloro che hanno preso il posto suo e dei suoi assessori sulla varie poltrone della giunta. In due giorni, in concomitanza con l'arrivo degli ispettori Ue che devono valutare le azioni poste in essere per debellare una piaga cronica in Sardegna, nelle redazioni sono piovuti comunicati, tutti dello stesso tenore. Il primo è stato quello del successore di Pigliaru alla presidenza, Christian Solinas: “Sul fronte dell’eradicazione della peste suina la Sardegna ha fatto tutto ciò che le è stato richiesto, per quanto doloroso e invasivo per le comunità locali. Ora è tempo di revocare le restrizioni che non ci consentono di sviluppare una fiorente e competitiva industria suinicola”, scriveva ieri il governatore. 

“Le importanti misure adottate dalla Regione in tutti questi anni, col dichiarato obiettivo di sradicare la peste suina africana, hanno dato finalmente i frutti sperati. Chiediamo pertanto la revoca totale delle restrizioni tuttora in atto, che impediscono lo sviluppo di una rilevante e competitiva attività industriale del settore suinicolo, un obiettivo già fatto proprio dal presidente Christian Solinas”: queste le parole, invece, dell'assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia. Le ha fatto eco, poche ore dopo, il collega alla Sanità Mario Nieddu: "“I dati sulla diffusione della Peste suina africana ci dicono che l'eradicazione è ormai a portata di mano. Da nove mesi non sono stati rilevati focolai nei suini domestici e la malattia è in via di autoestinzione nei cinghiali in molte aree della Sardegna, dove solo lo 0,1% degli esemplari controllati nell'ultimo anno sono risultati positivi al virus”. Anche l'assessore in quota leghista chiede l'eliminazione dei vincoli all'esporatazione delle carni. Insomma: migliaia di abbattimenti degli animali allo stato brado nelle campagne sarde, secondo la nuova giunta, sono serviti. Quindi l'unità di eradicazione, voluta da Pigliaru tra le polemiche, ha lavorato bene. 

Critico, invece, Andrea Murgia, già candidato alla Regione con Autodeterminatzione, che le procedure europee le conosce bene. 

"La peste suina non è stata ancora sconfitta ma anche la stupidita umana se la passa abbastanza bene. Semplice per un Presidente chiedere all’Europa di rimuovere l’embargo delle carni suine isolane. Assurdo sentire l’Assessora all’Agricoltura affermare che ormai la peste suina non esiste più. È un rompete le righe, un messaggio semplice che arriva dritto al cuore di chi in questi anni ha sofferto per la presenza del virus Esistono protocolli e la Commissione europea ne imporrà il rispetto ma esiste anche un piano di eradicazione della peste suina africana che impone pesanti e onerosi gravami alle aziende suinicole, in particolare a quelle site nei comuni ad alto rischio.
Misure che hanno mortificato gli allevatori, pesantemente inciso sulla tenuta delle aziende, eradicato allevamenti e stili tradizionali. Misure spesso inique, incomprensibili, scritte in astratto e applicate con la livella del libero arbitrio per gli allevamenti regolari, semplicemente ignorate dagli abusivi.
Se l’Assessora è sicura del fatto suo potrebbe tranquillamente revocare tutte quelle misure preventive, dalla doppia recinzione a maglie strette a tutte le norme sulla movimentazione degli animali. Queste sono le cose che danno fastidio, non l’embargo alle carni. Considerato l’esiguo numero di allevamenti intensivi e la sostanziale inutilità degli stessi. 

Non ci sarà mai un prodotto tipico sardo per il semplice fatto che si usa una ricetta tradizionale per confezionarlo. Un allevamento razionale o intensivo è identico in tutto il mondo: i maiali sono tutti uguali (di solito Large White), vivono rinchiusi in poco spazio, vengono imbottiti di antibiotici e mangiano quello che viene loro somministrato. 
Ma se la peste suina non esiste più, domani stesso, vorrei aprire i cancelli del mio recinto e liberare gli animali, lasciarli liberi al pascolo. Questo mi interessa. 
Questo dovrebbero consentire l’Assessora e il Presidente, se la peste suina non esiste più, anziché prendersela con l’Europa.
Purtroppo esiste invece. E questa sceneggiata è la solita solfa del “tutta colpa dell’Europa” che abbiamo già visto durante la famosa battaglia della flotta sarda. Altri tempi, stessi protagonisti".