OLBIA. I risultati dei raggi x? Non si possono avere. I certificati nemmeno. I referti non si possono stampare. E il ghiaccio? Non c'è, bisogna rivolgersi al bar. Un'avventura di malasanità al limite dell'incredibile quella raccontata da Lucia Nieddu, archeologa e guida turistica di Alghero. Lo scenario da incubo è un affollato pronto soccorso di Olbia, dove è stata costretta a finire per un incidente capitato a una turista che faceva parte di una sua comitiva. Inciampata in una fossa accanto al marciapiede che, quanto pare, si è rivelata una trappola per tanti. Nessuna accusa al personale medico che, è evidente, subisce le disfunzioni come i pazienti. Ma ecco il racconto, con le parole della Nieddu, senza omissioni.
Rientrata a casa, mi vedo costretta a scrivere due righe negative.
I miei clienti passeggiavano sereni al corso di Olbia, quando la "sfiga" colpisce: una di loro cade rovinosamente battendo il viso. Ricevo una chiamata, accorro e trovo la signora soccorsa dal personale di un locale e sangue dappertutto. Ha il labbro superiore praticamente diviso a metà. Chiamo il 118 e attendo...quindi noto che no, non è sfiga, è una vera e propria trappola in cui mi dicono essere già caduti in tanti. Scatto delle foto. Ambulanza arrivata, io raggiungo l'Ospedale Giovanni Paolo II in taxi.
E qui arriva il bello. In pronto soccorso c'è una marea di persone...chi ha un braccio fasciato, chi un piede, chi un attacco allergico, chi ha il bimbo febbricitante...nessuno entra, tutti in attesa. Dopo qualche ora, escono due Dottoresse che, visibilmente imbarazzate, annunciano:"IL SISTEMA ASL DELLA REGIONE È BLOCCATO. NON POSSIAMO ACCEDERE AI RISULTATI DEI RAGGI X, NÉ AGLI ESAMI, NÉ RILASCIARE CERTIFICATI. CAPIAMO STIATE TUTTI MALE, MA SAPPIATE CHE NON ABBIAMO I MEZZI PER FARE DIAGNOSI, CHI PUÒ VADA A CASA E TORNI DOMANI, RISCHIATE DI PASSARE LA NOTTE QUI INUTILMENTE."
Tutti a bocca aperta.
Io chiedo se possano almeno ricucire la bocca alla signora, e gentilmente (dopo 4 ore di attesa) lei viene visitata, disinfettata, le vengono applicati 6 punti di sutura. Per fare il foglio di dimissioni la Dottoressa stampa (non senza difficoltà) una pagina scritta su Word e la firma, ci appone un timbro dell'ospedale per dare un'idea di ufficialità, e si scusa per l'ennesima volta. Lei non ha alcuna colpa, ma si ritrova a rappresentare un'azienda vergognosa, per cui si vergogna a sua volta.
Chiamo un taxi, ci riporterà in Hotel verso le 23:45.
Voglio ringraziare il Comune di Olbia, la Asl e tutti gli organi competenti per i servizi che offrite AI VOSTRI CITTADINI in primis e poi ai turisti che vantate di accogliere.Ah, ecco...per avere del ghiaccio ci siamo rivolti al bar dell'ospedale. IL GHIACCIO.
Sistemi bloccati, fila infinita, niente ghiaccio: cronaca di un incubo al pronto soccorso in Sardegna
- Redazione