In Sardegna

Il ministero: no alle esplosioni sottomarine alla ricerca di petrolio nel mare della Sardegna

Airgun

AMBIENTE. Niente ricerche di petrolio con gli airgun nel mare della Sardegna. Il paradiso dei Cetacei è salvo. "Si è concluso il procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via) relativo al progetto di indagine geofisica 2D – 3D proposto dalla società norvegese Tgs-Nopec Geophysical Company Asa nell’area dell’istanza di prospezione a mare “d.2 E.p.-Tg” in una vastissima area del Mar di Sardegna ampia kmq. 20.922": questo l'annuncio del Gruppo di intervento giuridico, guidato da Stefano Deliperi, "il ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale Valutazioni Ambientali ha emanato il provvedimento conclusivo, assolutamente negativo: i Cetacei e tutta la fauna marina sono salvi".

"Naturalmente ne siamo fortemente soddisfatti", spiega Deliperi, "in particolare per la difesa del Santuario Pelagos, il Santuario per i Mammiferi marini istituito come area marina protetta di interesse internazionale e area specialmente protetta di interesse mediterraneo (A.s.p.i.m.), in base all’Accordo internazionale sottoscritto. Come noto, l’attività di prospezione a mare generalmente consiste in “spari” di aria compressa (airgun) per un tracciato complessivo di migliaia di chilometri, per un periodo di 10 settimane. I suddetti “spari” hanno una cadenza ravvicinata (uno ogni 5-15 secondi), con intensità sonora variabile fra 240 e 260 decibel, intensità superata in natura solo da terremoti ed esplosioni di vulcani sottomarini".