In Sardegna

Coldiretti: "Troppi cervi, incidenti e danni alle aziende". Gli ecologisti: "Non scherziamo"

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CAGLIARI. Tre incidenti in pochi giorni. Tre auto che sono andate a sbattere contro cervi che attraversavano la strada. Per fortuna nulla di grave per i guidatori - è andata peggio ai cervi - ma a quanto pare gli animali sarebbero un problema non solo per la viabilità. La denuncia arriva da Coldiretti Cagliari, che segnala numerosi danni alle aziende agricole per la presenza di troppi esemplari nelle campagne: “I cervi, cosi come i cinghiali, ed altri selvatici – afferma il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas – sono un fenomeno fuori controllo e sottovalutato. Per molte aziende agricole sono una calamità naturale costante. I cervi, in alcuni territori, come l’arburense piuttosto che nel territorio di Sarroch e Pula e in alcuni comuni del Sarrabus sono presenti in numero elevato. Quanti sono? Non si sa, ma stanno devastando delle aziende, costrette a recinzioni suppletive per limitarne le incursioni”.

“Le soluzioni? Non ce l’abbiamo in tasca – continua Demurtas -, sicuramente non si possono lasciare alcune aziende agricole in balia dei cervi, perché gli stiamo negando la possibilità di poter fare impresa: ci sono danni alle recinzioni, devastano i pascoli e i terreni coltivati. E’ necessario partire da un censimento per capire quanti sono e contemporaneamente sedersi ad un tavolo, senza pregiudizi, per trovare soluzioni”. Che significano: abbattimento necessario. 

La pensa in modo diverso Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico: "Cervi pericolosi? Ma non scherziamo. A parte il fatto che la densità e la popolazione del Cervo sardo è verificata con specifici censimenti annuali e spesso stagioni siccitose provocano un elevato tasso di mortalità, come accaduto nel periodo invernale 2017-2018, qualora vi fossero esemplari in eccesso ben potrebbero esser reintrodotti in numerose altre parti del territorio isolano, come si fa da decenni e ha costituito la base virtuosa per la salvezza e il ripopolamento del Cervo sardo condotta dall’allora Azienda Sarda Foreste Demaniali (poi Ente foreste della Sardegna, oggi Agenzia Forestas).