CAGLIARI. Sono arrivati nei palazzi istituzionali i segnali della tensione che sta risalendo, lenta ma inesorabile, nelle campagne della Sardegna. E dopo un lungo periodo di stallo si moltiplicano gli appuntamenti fissati con i rappresentanti dei pastori per discutere di prezzo del latte e pecorino. Già nei giorni scorsi era stato fissato un incontro in Prefettura a Sassari, per il 28 maggio: il tavolo di filiera, aperto dopo la clamorosa protesta di febbraio, si è arenato a marzo. Il faccia a faccia tra le parti, mediato dal rappresentante del governo in Sardegna, è slittato ma raddoppia: la mattina del 31 si parlerà di prezzo e nel pomeriggio verrà affrontato l'argomento del consorzio di tutela del pecorino romano, del quale i pastori hanno chiesto una profonda riforma.
Ma prima, il 21 maggio alle 16, i rappresentanti degli allevatori sono stati convocati in consiglio regionale per essere ascoltati in commissione Agricoltura: il consiglio regionale è diventato finalmente operativo dopo un lunghissimo periodo di attesa, tra incertezze sulla proclamazione degli eletti e stallo sulla giunta.
Le linee d'azione dei pastori, che potrebbero presentarsi a Cagliari in buon numero per ascoltare cosa hanno da dire in Consiglio, verranno decise durante l'assemblea convocata da tempo per sabato mattina a Tramatza: si parlerà anche di come affrontare la pioggia di denunce legate ai giorni caldi della protesta.
Intanto da Roma non è arrivato un centesimo dei soldi promessi per il ritiro delle eccedenze del pecorino romano: una manovra che avrebbe dovuto alleggerire il mercato e accelerare la risalita del prezzo del latte. Invece il pecorino resta inchiodato a poco più di 6 euro al chilo.
Vertenza latte, si moltiplicano gli incontri: dalla Prefettura al consiglio regionale
- Redazione