In Sardegna

Ospedale Lanusei, il "no" dei sindaci al declassamento: "Ogliastra pronta a marciare su Cagliari"

Nostra-Signora-della-Mercede

LANUSEI. I 23 sindaci dei comuni ogliastrini, si sono incontrati venerdì nell'aula consiliare del comune di Lanusei, su invito del sindaco Davide Burchi, per discutere sulla riforma della rete ospedaliera in Sardegna e sul rischio di ridimensionamento dell'ospedale di Lanusei. I sindaci cercano di tenere alta l'attenzione sulle problematiche del territorio e sulla necessità che venga riconosciuto all'ospedale di Lanusei il ruolo di presidio di primo livello con il mantenimento dei servizi esistenti e il potenziamenti di altri servizi che attualmente non rispondono alle esigenze della popolazione ogliastrina. Servizi inesistenti se non ambulatorialmente, come oculistica e otorinolaringoiatria. 


Sono pronti a continuare la battaglia non solo in Ogliastra ma anche a Cagliari. Alcuni temono che il declassamento dell'ospedale sia l'inizio di un processo di marginalizzazione dell'intero territorio. Oltre che per l'ospedale si teme un effetto domino che rischia di portare a una progressiva chiusura dei servizi principali e degli uffici più importanti dell'Ogliastra, come il tribunale.
I presidenti delle Unioni dei comuni del territorio con altri colleghi sindaci, domani parteciperanno a Oristano all'incontro organizzato dall'Anci Sardegna. Sarà l'occasione per un confronto con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e con l'assessore della Sanità Luigi Arru. Ad Arru i sindaci consegneranno un documento dove si ribadiscono le richieste dell'Ogliastra: ospedale di primo livello, dipartimento d'emergenza e accettazione di primo livello, mantenimento degli attuali servizi  (12 strutture complesse).

Non è escluso che i sindaci ogliastrini aderiscano a una battaglia unitaria con i sindaci degli altri territori della Sardegna che rischiano il ridimensionamento e, in alcuni casi, la chiusura delle strutture ospedaliere.