CAGLIARI. Creava mandati di pagamento falsi e accreditava i soldi sul conto del marito. Emetteva bonifici per la pubblicazione di bandi inesistenti. Comprava beni che all'ente non servivano e negli uffici non sono mai arrivati. Faceva risultare una montagna di ore di straordinario in suo favore, che le facevano quasi raddoppiare lo stipendio. Sono queste le accuse che hanno portato all'incolpazione di M.C., ex dipendente del Parco di Molentargius, davanti alla Corte dei Conti. In quattro anni, tra il 2010 e il 2014, avrebbe creato un danno erariale che ha superato i 50mila euro. Per lei è arrivata la condanna. E adesso il parco incamera i soldi rubati. Oltre 54mila euro, stabilisce una recente delibera dell'assemblea di gestione dell'oasi protetta, saranno destinate "alle attività sociali inerenti il miglioramento della fruibilità delle aree e dei percorsi del Parco".
Molentargius, sentieri con i soldi rubati (e restituiti) dalla dipendente infedele
- Redazione