CAGLIARI. Il governo si impegni a snellire le procedure per far sì che i lavoratori ex Alcoa di Portovesme possano usufruire immediatamente degli ammortizzatori sociali: a causa di lungaggini burocratiche i sussidi già destinati alle aree di crisi complessa potrebbero infatti arrivare non prima di qualche mese. Lo chiede con una interrogazione al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, secondo cui è necessario fare in fretta perché “molti dei lavoratori coinvolti non ricevono i sussidi da tre mesi, come nel caso dei dipendenti ex Alcoa”.
Nella interrogazione, presentata da Cabras insieme ad altri sedici deputati del Movimento 5 Stelle e di cui il parlamentare sardo è primo firmatario, si ripercorre l’iter che lo scorso 2 aprile ha portato al decreto interministeriale che ha sbloccato i 117 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2019 per cassa integrazione e mobilità in deroga. Il provvedimento proroga per dodici mesi gli ammortizzatori sociali nelle diciotto aree di crisi industriale complessa distribuite in tredici regioni e che riguardano circa 60 mila lavoratori in tutto il territorio italiano. La proroga degli ammortizzatori sociali è diventata una necessità imprescindibile per le migliaia di famiglie coinvolte, soprattutto da quando nel gennaio 2017 è stata abolita l'indennità di mobilità che scattava dopo i vari periodi di cassa integrazione guadagni, prima della disoccupazione.
La Sardegna risulta la terza regione per quantità di stanziamenti (12,2 milioni su 117), destinati in particolare agli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Alcoa, nell'area di crisi di Portovesme.
“Il decreto interministeriale sarà pienamente efficace dopo la firma del Ministro dell'Economia e delle Finanze e la successiva approvazione da parte della Corte dei Cnti e i sussidi saranno erogati dall'Inps solo quando le regioni avranno consegnato a questo la lista dei beneficiari degli ammortizzatori sociali”, spiega Cabras nella sua interrogazione. Per questo motivo “a causa delle complessità dei diversi passaggi burocratici e del numero di enti coinvolti, i lavoratori beneficiari temono che l'erogazione dei sussidi non avverrà prima di troppi mesi ancora a venire”.
Da qui la richiesta al ministro Di Maio affinché vengano snellite le procedure, “in coordinamento con gli altri soggetti istituzionali interessati”.
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