CAGLIARI. Alghe, per tutti. In realtà quegli accumuli marroni sulle spiagge determinano benessere e equilibrio per il litorale: la rimozione della posidonia oceanica deve avvenire solo nel rispetto di precisi parametri, per evitare sconvolgimenti dell'ecosistema. Per la prima volta al mondo sono state effettuate misurazioni del fenomeno di risalita delle onde sulla spiaggia alla presenza di depositi: i risultati mostrano che hanno un’influenza sulle onde del mare che oscillano sulla battigia. Quindi la presenza dei depositi incide sull’idrodinamica sulla battigia e, quindi, sul trasporto di sedimenti costieri e sulla morfodinamica delle spiagge ad essa collegate.
È quanto emerge dalla tesi del dottorato di ricerca internazionale “International Phd in Innovation Science and Technology, Methods and Systems for the Environmental Protection” dell’Università degli Studi di Cagliari, conseguito da Marinella Passarella nei giorni scorsi con il supporto di una borsa di studio finanziata con le risorse del Por Sardegna , e seguita dal relatore Sandro Demuro, docente dell’Ateneo del capoluogo sardo.
La rimozione degli accumuli di materiale derivante da vegetazione sottomarina dovrà quindi - alla luce degli studi compiuti e delle misurazioni fatte sul campo - tenere conto dell’impatto sulla naturale idrodinamica della battigia, dei relativi fenomeni di trasporto dei sedimenti e della morfodinamica costiera ad essa collegata che potrebbero esserne impattati. Le nuove evidenze scientifiche ottenute dallo studio si aggiungono alla consapevolezza – insita da tempo nei ricercatori del settore - dell’importante ruolo che gli accumuli di materiale derivante da vegetazione sottomarina hanno per le spiagge.
Fastidiose alghe? No, la posidonia salva le spiagge: lo studio dell'Università di Cagliari
- Redazione